Brescia, a Monza spazio alle seconde linee: le ultime da Torbole

Un ottimo allenamento con tutto da guadagnare e nulla da perdere. Questa è, per le squadre di B, la Coppa Italia. Inutile nascondersi dietro un dito con dichiarazioni che vanno in senso contrario. Chiaro, avanzare nei turni e sfidare formazioni sempre più blasonate fa piacere al cassetto e ai tifosi, ma spesso rappresenta un intralcio in vista di impegni probanti di campionato (ad esempio, quello che attende il Brescia lunedì sera al Rigamonti nel derby con la Cremonese) che resta l’unico obiettivo che conta. A volte, però, la Coppa rappresenta anche un banco di prova per tanti, soprattutto per quelli che trovano solitamente meno spazio, la possibilità di mettersi in luce dopo settimane di buio. E spesso, motivo di riscatto personale per chi deve dimostrare qualcosa.
Opportunità
Ecco perché Monza-Brescia in programma domani (ore 18.30) all’U-Power Stadium dei brianzoli suona come chiamata per tutte le seconde linee e come risposta che sono chiamati a dare sul campo coloro a cui sono fischiate le orecchie dopo le parole del presidente Cellino nel post Pisa.
Ma andiamo per ordine. È più che ipotizzabile che Maran voglia attuare un congruo turnover per affrontare gli uomini di Nesta che - seppur «obbligati» dallo status di categoria superiore a passare il turno - avranno in mente la delicata e difficile trasferta di campionato in quel di Napoli. Ecco allora che, partendo dalla porta, dovrebbe toccare ad Andrenacci difendere i pali biancazzurri; davanti a lui, potrebbe essere arrivato il momento di vedere all’opera, dopo i minuti di recupero in campo in quel di Bolzano, Gabriele Calvani al centro della difesa che farebbe coppia con uno tra Adorni e Papetti considerando che Cistana sta cercando di recuperare dall’infortunio alla caviglia che l’aveva estromesso dal big match dell’Arena Garibaldi sabato scorso, per farsi trovare pronto per la campanilistica sfida con i grigiorossi di Stroppa, ieri eliminati proprio in Coppa Italia.

Soluzioni
Sulle corsie laterali è già più difficile poter lasciare a riposo i titolari dato che i vari Jallow, Corrado e Dickmann hanno sempre giocato e nel ruolo resta solo il giovane Muca, nonostante anche per lui ci siano chance di trovare minuti sul campo. A centrocampo il candidato numero uno per trovare spazio è Fabrizio Paghera: il roncadellese, fin qui impiegato soltanto nella prima frazione di gioco con il Südtirol, mastica un po’ amaro per le tante panchine, ma la sua esperienza può tornare utile in una partita contro una squadra di A. Così come là davanti potrebbe fare capolino Buhagiar; reparto d’attacco che anche Nuhamah, visto in progressiva maturazione negli spezzoni giocati, potrebbe completare, magari con un minutaggio maggiore.
Dall’infermeria
Chiaro, scelte di formazione che Maran dovrà attuare tenendo conto anche dello stato di salute dei vari acciaccati: Juric e Olzer hanno smaltito lo stato febbrile, di Cistana e della sua caviglia abbiamo già detto, da monitorare rimane l’infiammazione al piede di Galazzi, ancora in stand-by.

E veniamo allora a Bjarnason e Bianchi perché è facile capire che i destinatari delle sferzate di Cellino fossero loro due: l’islandese ha qualità superiore ma una carta d’identità che consiglia a Maran di gestirlo e forse questo lo infastidisce un po’; Bianchi deve invece, quando chiamato in causa, fare quello step in più per dimostrare di meritare più spazio come quel giocatore che ha calcato il campo in tutte e 38 le giornate dello scorso torneo. Tradotto infine: una Coppa-test per tanti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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