Calcio

Se col Var vale tutto: nemmeno gli ex arbitri concordano

Luca Chiarini - Fabrizio Zanolini
Bonfrisco: «Ora si tende a dare i gol come quello contestato dal Brescia però situazione bordeline». Cesari: «La rete del Pisa era da annullare e inoltre l’arbitro sarebbe dovuto andare al monitor»
Il giocatore del Pisa sulla traiettoria di Tramoni
Il giocatore del Pisa sulla traiettoria di Tramoni
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Il gol convalidato sabato al Pisa è espressione di nuove direttive su questa tipologia di episodi. Angelo Bonfrisco, ex arbitro di serie A, ci aiuta a entrare nelle pieghe del regolamento, e soprattutto della sua interpretazione: «Fino a qualche tempo fa il criterio di riferimento era il cono di visione: nel caso specifico il giocatore del Pisa vi si trova all’interno al momento della conclusione di Tramoni, e dunque con le vecchie linee guida sarebbe stato senza ombra di dubbio fuorigioco punibile. Ma l’ultima versione del fuorigioco su questa casistica è molto precisa: non si parla più di cono, bensì di linea di visione.

L'ex arbitro Angelo Bonfrisco
L'ex arbitro Angelo Bonfrisco

Nei replay mandati in onda manca un’inquadratura che fughi ogni dubbio. Quindi non possiamo avere l’assoluta certezza che il giocatore sia perfettamente in linea con il portiere, ostruendone la visuale. Mi auguro e credo che in sala Var abbiano verificato che Lezzerini riesca a veder partire il pallone». Questa l’unica discriminante? «Sì. Il giocatore del Pisa è molto oltre l’ultimo difensore, e il suo è un movimento di partecipazione, ma se il portiere non è coperto dall’avversario sulla linea di tiro, tendenzialmente, questi gol vengono assegnati».

Dubbi

Si rischia una gran confusione... «E infatti è una situazione borderline. Le nuove direttive premiano la fase d’attacco: nell’impossibilità di tracciare una linea tra portiere e giocatore in fuorigioco geografico, il gol si convalida. E il movimento del giocatore viene interpretato come un tentativo di togliersi dalla traiettoria, in antitesi con il passato. Mi faccia però rimarcare che il check del Var è durato molto. Ho il sospetto che nemmeno loro disponessero dell’inquadratura giusta per valutare l’episodio con oggettività».

Non era il caso di richiamare Fourneau al monitor, però? «No, perché anche in presenza di un dubbio resta la decisione sul campo. Anche se io, in questi casi, preferirei sempre richiamare l’arbitro a bordocampo. Dai più serenità ai giocatori».

Graziano Cesari

«Un gol da annullare, non v'è dubbio». Graziano Cesari, noto ex arbitro internazionale ha visto in diretta tv l’episodio incriminato e s’è stupito della decisione arbitrale e di come la stessa sia stata presa: «Il giocatore davanti a Lezzerini fa un piccolo saltello per togliersi dalla traiettoria, mettendosi pure le braccia ben attaccate al corpo: il movimento c’è. Si può affermare con certezza che impatti sull’azione. Se non altro, sulla visibilità del portiere».

Graziano Cesari
Graziano Cesari

Considerazioni

Le spiegazioni date a fine match a Maran dal direttore di gara Fourneau e dal disegnatore arbitrale Rocchi vertevano su un ritocco alla regola che teneva conto della posizione del giocatore in offside. Distinguo questo che Cesari chiarisce: «Quella distanza alla quale hanno fatto riferimento, si riferisce probabilmente allo spazio tra il giocatore in fuorigioco e il portiere. Casististica questa che può determinare una decisione diversa dall’annullamento della rete se, per esempio, il giocatore in traiettoria si trova al limite dell’area e lascia al portiere visibilità e tempo di reazione.

Ma qui si trovava quasi al limite dell’area piccola e il portiere è pure qualche passo avanti alla linea di porta per chiudere lo specchio: tra i due non c’erano più di 5-6 metri. Ecco perché impatta precludendo o ritardando il tentativo di giocata di un avversario. E in più, quell’avversario è il portiere che se non vede partire il tiro, ciao…».

Cesari non si capacita poi del fatto che ci siano voluti diversi minuti per valutare la questione («Non capivo il motivo di tanta attesa» e che, soprattutto, non sia stato mandato l’arbitro al Var a bordocampo: «Questa è una situazione che deve valutare l’arbitro sul campo, non può decidere quello al Var». La chiosa è sibillina: «Nel calcio le situazioni si ripetono: ora aspettiamo di vedere come si comportano in casi analoghi: se annullano il gol, è facile trarre conclusioni…».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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