Il Brescia punta a farsi penalizzare solo nella prossima stagione

È trascorsa un’altra giornata all’insegna dell’attesa, ma soprattutto dell’incertezza in casa di un Brescia sconvolto dal caso che vede i biancazzurri a rischio penalizzazione e retrocessione in serie C per la vicenda del pagamento delle tasse attraverso crediti d’imposta inesistenti. Un’accusa dalla quale Massimo Cellino si difende sostenendo di essere stato truffato.
Prima tappa
Domani – ore 10, con le prime notizie sull’esito attese per la prima serata – la prima tappa dell’iter di giustizia sportiva davanti al procuratore federale. Ma col passare delle ore, diventa evidente che in potenza il Brescia corre anche un rischio più grande rispetto a quello di cadere in serie C. E il rischio è anche quello che nessuno provveda all’iscrizione alla prossima stagione sportiva, a prescindere dalla categoria. I termini scadono il 6 giugno. Si vive nel dubbio anche se, da indiscrezioni che filtrano, la strada difensiva che il Brescia ha intenzione di battere punta a scontare la penalizzazione (non si intravedono margini, nemmeno provando la buonafede) nella prossima stagione. Eppure si sa che da tempo il patròn del Brescia va dicendo che per conto suo una prossima stagione non ci sarà. Lo diceva prima che scoppiasse il bubbone e di milioni ne servivano poco meno di 4... Ed è quanto ha continuato imperterrito a sostenere con i suoi collaboratori. Che nelle ultime ore però, insieme agli avvocati dello studio Tonucci, hanno cercato di ricondurlo alla ragione.
Possibili conseguenze

Intanto, non iscrivere il club lo porterebbe nel giro di 6 mesi a essere sottoposto a una procedura di fallimento. Con annessi e connessi di tutti i tipi. Inoltre, non iscrivere il Brescia, vorrebbe dire perdere l’affiliazione e dunque non poter portare avanti la battaglia sportiva che sta per cominciare, immaginando che dovrà essere giocata e che si annuncia lunga e dura. Il direttore generale Andrea Mastropasqua sta predisponendo tutti i documenti necessari, data l’imminente scadenza (6 giugno) in modo da farsi trovare eventualmente pronti. Ma alla parte burocratica vanno allegate anche le distinte dei pagamenti tra saldo delle pendenze con l’erario e prossimo appuntamento con gli stipendi (4 giugno). In questo senso – nel frattempo sono stati fatti conti abbastanza precisi e si parla di un fabbisogno di 6.700.000 euro – Cellino ancora non ha dato cenno. Ma data la sua imprevedibilità, una sterzata in un senso o nell’altro può essere sempre possibile, fino all’ultimo secondo utile. Il succo è comunque che nessuno è tranquillo. Ma se parte delle irregolarità (quelle riscontrate per la scadenza del 17 febbraio) contestate al Brescia da regolamento devono ricadere su questa stagione, su cosa può far leva il Brescia per scontare sulla stagione 2025-2026 la penalizzazione (senza dimenticare quella che il club «si porterà» per le irregolarità relative alla scadenza del 16 aprile)?
Il «vizio»
La difesa dovrebbe puntare su un «vizio procedurale»: per gli avvocati decorsi 10 giorni la contestazione è tardiva, e nel caso del Brescia di giorni ne sono passati quasi 90. Il club di via Solferino si prepara dunque alla sua partita mentre cresce la sensazione, a parte le proprie gravi mancanze, di essersi ritrovati anche dentro un preciso disegno «pro Sampdoria». Tutto risale all’anno della retrocessione dalla A alla B dei blucerchiati che rischiavano il fallimento e che furono ammessi, in maniera discutibile (fu il Brescia a contestarla) alla procedura di ristrutturazione del debito. Ora, quel «salvataggio» creerebbe molto imbarazzo in più di un palazzo, compreso quello della Figc: anche in questo caso è tutto un fiorire di ricostruzioni, anche molto puntuali.
Ci sono poi le tempistiche a gridare vendetta e, soprattutto, a far urlare al «complotto». Tutto molto italiano insomma. Come una volontà sempre più coincidente da più parti, di spingere verso la soluzione di una serie B allargata a 22 squadre. Per venerdì, il giorno dopo l’audizione del Brescia davanti al Procuratore Federale Chiné, è in programma un’assemblea di B che si annuncia rovente. Quasi quanto il clima in casa di un Brescia che sa solo vivere di incertezze, sbagli e terrore del domani.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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