Brescia, parte la caccia al bersaglio Grosso: settimane di big match

Partenza, pit stop. Ri-partenza, pit stop. Ri-ri-partenza con vista, manco a dirlo, su un altro pit stop. Perché tra un mese - molto molto meno anzi, perché dalla ripresa alla nuova fermata passeranno solo tre settimane - ci si fermerà nuovamente e a quel punto, si sarà giocato un terzo del campionato con bilanci che dunque inizieranno a essere attendibili.
Gli impegni
E saranno, per il Brescia, tre settimane da far girare la testa. Con cinque impegni. Come per tutte le altre, naturalmente. Ma non per tutte il calendario sarà caldo caldo come per la squadra di Rolando Maran per la quale, in agenda, ci sono appuntamenti da «promozione». Uno via l’altro. E un po’ la pressione sale, ma insieme ad essa l’adrenalina e la voglia, desiderio, bisogno di capire quanto è profondo il mare delle ambizioni biancazzurre.
Precedenti
Ben vengano comunque visto che fin qui è contro le migliori per rosa/classifica/qualità che la banda con la V ha dato il meglio di sé. Il Brescia - ormai è un mantra - è squadra che può dare fastidio a chicchessia. Ma perché ciò avvenga è necessario che la squadra, nella quale - almeno in questo momento - non c’è omogeneità tra prime e seconde linee tra carenze numeriche, caratteristiche che mancano e rendimento di alcuni al di sotto delle aspettative, è necessario - si diceva - che nessuno manchi all’appello e che la condizione sia livellata.
Assenze

Motivo per cui nella settimana che ci siamo lasciati alle spalle, l’attenzione nel quartier generale delle rondinelle, è stata concentrata sulla gestione di quei giocatori «mezzo o mezzo», ovvero coloro - da Galazzi a Olzer, ma non solo - che si trascinavano qualche acciacco. Occorre aumentare i giri perché almeno parte delle tre settimane di fuoco saranno da affrontare, tanto per comincire, senza l’anima Dimitri Bisoli.
E là in mezzo, a maggior ragione, sarà essenziale cercare di ritrovare già da sabato Matthias Verreth, l’equilibratore. Fermo restando che in settimana, saranno attenzionatissimi Paghera, Fogliata, Bertagnoli e Besaggio: tutta gente che verosimilmente avrà più spazi da potersi ritagliare e, di conseguenza, maggiori possibilità di fare meglio di quanto fin qui non abbiano fatto quando, poco o tanto, sono stati chiamati in causa. Sarà questa una settimana da «accompagnare» passo passo fino al confronto in casa col Sassuolo di Grosso. Agli emiliani, ora terzi, partiti a rilento con tanti malesseri di mercato da quietare, ben si addice la definizione di corazzata: onestamente, a confronto di rose, non ce n’è per nessuno. Sassuolo in netta crescita, sta montando come la panna.

Le avversarie
Mentre è impegnata a tenersi addosso l’abito della mina vagante il Cesena, neo promossa ora ottava che si presenta come una gioiosa macchina da gol, che si esalta tantissimo in casa, ma che è sempre capace di tutto e del suo contrario.
Dopo Sassuolo e Cesena da affrontare a distanza, di una settimana, ci sarà l’infrasettimanale, ancora in trasferta, allo Spezia attualmente secondo. Le paturnie e i timori di doppia retrocessione della passata stagione sono un ricordo e la continuità tecnica che il club, come il Brescia, ha scelto di dare con D’Angelo in panchina, insieme a una rosa di primissimo ordine, sta pagando i suoi frutti.
Chi ancora non è uscito dal proprio limbo, ed è né carne né pesce, è la Sampdoria che ha cambiato allenatore - da Pirlo a Sottil - dopo appena due giornate, ma che ancora non ha trovato il modo di darsi una dimensione da big nonostante il faraonico mercato («contestato» a suo tempo dal Brescia) estivo. A chiudere il giro, l’appuntamento col «solito» Cosenza che soffre e langue in fondo alla classifica, ma che evoca pur sempre pessimi ricordi. E ora, ri-ri-partenza.
Da Torbole
Intanto ieri sono ripresi gli allenamenti Torbole. In vista della gara contro il Sassuolo di sabato al Rigamonti (ore 17.15), attenzione puntata su Verreth e sulle sue possibilità di recupero.
Anche ieri il belga si è allenato a parte, ma non manca la fiducia di poterlo vedere in tempo tra i ranghi. Oltre a Bisoli, chi non dovrebbe farcela è Galazzi. Acciaccato (botta alla caviglia) Bianchi, che può recuperare in vista della gara del Rigamonti.
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