Calcio

Brescia, gli infortuni e il Monza obbligano adesso all’impresa

La doppietta di Gytkjaer dopo il vantaggio di Moreo Huard e Sabelli in ospedale. Domenica c’è il ritorno
Subito in vantaggio. Moreo non si fa pregare per l’1-0 Brescia al 7’ - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Subito in vantaggio. Moreo non si fa pregare per l’1-0 Brescia al 7’ - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Dal Paradiso all’inferno: quattro giorni dopo, il viaggio del Brescia è stato a percorso inverso. Con una doppia tappa in ospedale dove sono finiti ricoverati Stefano Sabelli e Matthieu Huard.

Arrivare a domenica adesso sarà come attraversare un lungo Purgatorio. Nel girone di chi ha i rimpianti, una volta di più. Rimpianti che si mischiano a una dose immensa e intensa di sfortuna. Tanta da far rabbia. Cosa resta di una potenziale fantastica serata al Rigamonti? La consapevolezza di dover pensare a fabbricare un’impresa per andare a prendere per i capelli la finale play off. Servirà battere a domicilio il Monza con due gol di scarto.

A Mompiano è stata un’altra notte da rimonta: ma di quelli con la maglia sbagliata. È stato un blitz in piena regola quello della squadra di Stroppa che tra l’altro era stata l’ultima a battere le rondinelle in casa propria. Era il 5 dicembre: ma ieri nonostante la temperatura estiva si sentiva più freddo di allora. Ma è impensabile un’impresa allo U Power Stadium? Ad armi pari, no. Una certezza che deriva anche da quanto visto ieri sera nonostante il ko. Ma il fatto è che il Brescia a domenica ci arriverà falcidiato dalle assenze in difesa: due, come detto, sono in ospedale (approfondimenti nella pagina seguente), Cistana è più no che sì e Karacic non recupererà. Mancherà un terzino destro di ruolo come è venuto a mancare ieri sera sul più bello.

La partita

Delusione. Per Mehdi Léris e per tutto il Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Delusione. Per Mehdi Léris e per tutto il Brescia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Davvero sul più bello offerto da un Brescia che era partito a mille e che ha chiuso con il motore a zero giri, sulle ginocchia. Fiaccato dalla stanchezza esplosa all’improvviso, dopo aver subito il ribaltone del Monza: a quel punto la squadra di Corini non ne aveva davvero più e, sempre a quel punto, con i ritmi ormai bassissimi per i brianzoli è stato come andare a nozze: palleggio facile. Il Brescia ha retto l’anima con i denti (anche per questo è parso ingeneroso il coro «tirate fuori gli attributi» intonato da mezza curva come tra l’altro già con il Perugia). Era iniziato tutto benissimo, tutto e tutti al posto giusto e col fuoco giusto contro un Monza zeppo di uomini d’attacco, ma privo dei giusti equilibri.

L'analisi

Il sorpasso. Il Monza dopo l’intervallo si porta sul 2-1 ancora con Gytkjaer - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Il sorpasso. Il Monza dopo l’intervallo si porta sul 2-1 ancora con Gytkjaer - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

La squadra di Corini sente l’odore del sangue, soprattutto vede e cavalca spazi ottimi e abbondanti. Non è un caso allora che al 7’ i 13.600 circa del Rigamonti possano esplodere: Van de Looi lancia Tramoni, Carlos Augusto in scivolata per impedire che il pallone arrivi a Palacio finisce in realtà per servire un assist a Moreo il quale va in doppia cifra con un sinistro favoloso. Il Monza subisce il colpo, ci capisce poco e tra il 13’ e il 14’ rischia di capitolare ancora: una conclusione di Palacio, che fa ammattire Pirola, finisce deviata sul palo, un’altra dell’argentino esce di un niente. E ancora: su un cross di Palacio, Donati sfiora l’autogol.

È tutto così bello che una nuvoletta s’addensa sui pensieri: quegli sprechi, quei troppi sprechi nella finalizzazione e quelle tante mezze azioni che non trovano la soluzione finale... E no che il calcio non è mai una questione di giustizia, ma di episodi, dettagli e attimi. Cruenti addirittura quelli tra il 25’ e il 30’: sono stati solo 5 minuti, ma costati troppo. Forse una stagione. Huard s’incarta con Joronen e rimedia una botta alla testa: cambio obbligato con Pajac. Poi, tocca a Sabelli travolto da uno scomposto Carlos Augusto nella foga di avventarsi su un cross di D’Alessandro: spaventosa la ricaduta, incredibile come Aureliano non sanzioni Carlos Augusto. E intanto Corini resta senza terzino: tocca a Bisoli arretrare, e arrancare, mentre Bertagnoli entra e va a fare la mezz’ala. Due slot bruciati e piano partita totalmente saltato: come all’andata quando s’infortunò Moreo.

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Un incubo. Pari alla non trattenuta di Joronen sulla conclusione di Carlos Augusto: palla a Ciurria, gol di Gytkjaer a un pelo dal 45’. Corini decide a sorpresa di iniziare la ripresa senza Tramoni, tra i migliori della prima frazione anche se non lucido nell’ultimo passaggio, per puntare sulla «pulizia» di Jagiello. Mossa che lascia perplessi e nel frattempo il Monza s’aggiusta con Barberis più alto e Machin più libero di giocare trova la chiave. E, soprattutto, Machin trova Dany Mota che s’invola inducendo Joronen al fallo da rigore. Così al 10’ Gytkjaer fa doppietta. E cuoce a legna un Brescia che stavolta non trova nulla.

Come sarebbe andata senza quei due infortuni? E ora dove si troverà la forza? Va provata l’impresa: fino alla fine forza Leonessa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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