Balotelli in azzurro: «Una sorpresa, ora dipende da lui»

Una chiamata che ha stupito, sorpreso. E che come sempre accade quando si parla di lui, ha lasciato uno strascico di commenti favorevoli e contrari. Un po’ come il suo modo d’essere, tra alti e bassi. Tra tutto e il contrario di tutto. Di sicuro, questa nuova e inaspettata chance colorata di azzurro rappresenta per Mario Balotelli, il «lui» in questione, una grandissima opportunità per dimostrare che il genio può averla vinta, almeno per il tempo necessario, sulla sregolatezza. Ma come questo ritorno in Nazionale, seppur per ora nei 35 convocati dal ct Mancini dello «stage» in programma da oggi a venerdì (alle 13-15 è prevista la conferenza stampa del commissario tecnico della Nazionale), è stato giudicato dagli addetti ai lavori? L’abbiamo chiesto a tre grandi attaccanti e anche ex rondinelle come Dario Hubner, Alessandro «Spillo» Altobelli e Francesco Flachi.
«Sono un po’ sorpreso dalla convocazione - dice Hubner -. Certo, se Mancini vuole sfruttare questo stage per valutare volti nuovi che possano essere utili alla causa per gli spareggi di marzo, il ritorno di Mario nell’Italia mi sorpende non poco... Chiaro che se l’ha chiamato in questo delicato momento, visto che lo conosce bene e meglio di altri, non l’ha certo fatto solo per divertimento: non avrebbe senso infatti senza aver già una precisa idea di come possa essere inserito, perchè è logico che ritenga possa servire e ci conta. Gli infortuni di Chiesa e Belotti? Beh, certo quello di Belotti potrebbe aver inciso parecchio su questa chiamata. Di sicuro c’è che Mancini gli sta offrendo una grandissima opportunità e si aspetta qualcosa da lui. E Mario di opportunità ne ha avute davvero tante: alcune le ha sfruttate, tante altre le ha buttate via: credo che tutto dipenda dalla sua testa. Non è certo questione di qualità e fisico, ma da come si presenterà, dalla sua voglia. Avrà l’ennesima possibilità, Mancini gliela sta concedendo: sta a lui coglierla».
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«Questa chiamata è stata una bella sorpresa . commenta Alessandro "Spillo" Altobelli -. Questo è un momento molto delicato per il calcio italiano: evidentemente Mancini ritiene che Mario possa essere utile in queste due partite secche (a marzo, per gli spareggi Mondiali, ndr) decisive per il futuro dell’Italia e, a questo punto, anche per quello dello stesso Mancini. Il ct vuole giocarsi tutte le carte possibili a disposizione e Balotelli rappresenta una di queste. Per Mario si tratta di una grande opportunità, anzi, l’ultima delle ultime: deve fare di tutto per sfruttarla, perché se davvero riuscirà nell’intento potrebbe riproporlo come protagonista anche per il nostro campionato. Richiamarlo dopo tutto questo tempo è una grandissima soddisfazione per Mario ne sono certo. E gli fa capire che Mancini, nonostante tutto, crede ancora in lui. Balotelli, dal canto suo, deve fare di tutto per convincere quelli che non credono che possa ancora essere utile a questa Nazionale. Ma se si lascia scappare anche questa chance, dovrà solo recitare il mea culpa».
«Questa chiamata è stata una grande sorpresa - racconta Francesco Flachi -. Un po’ per tutti. Ma su Mario, calcisticamente, nessuno può dire nulla, anche se con le qualità che possiede avrebbe potuto e dovuto fare molto, ma molto di più. Quando si hanno delle doti e si buttano via, e parlo anche a livello personale, è un gran peccato. Ma come nella vita, il treno spesso passa anche due volte e bisogna saperlo riprendere al volo. Io penso che Mancini non sia matto e che se ha ritenuto di richiamarlo, con il caos mediatico che sapeva si sarebbe innescato, è perchè ha avuto risposte importanti da chi si fida di Mario. Ora, dipende solo da lui: Mancini ci ha messo la faccia, "Balo" deve portargli rispetto mettendoci il massimo impegno. Per gli spareggi, servono giocatori di qualità, ma anche di personalità. E Balotelli ne ha da vendere. Io sono convinto che uno come lui, se fa bene e l’Italia si qualifica, può andare anche a giocarsi il Mondiale».
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