Germani, la rincorsa è dura ma il gruppo è responsabile

Un po’ come lo scorso anno, la Germani si trova a rincorrere. All’inizio dell’estate del 2024 teneva banco il tema delle partenze di due italiani forti, «da Nazionale», e difensori puri come Akele e Petrucelli. Si pensava che almeno uno dei due sarebbe rimasto. La circostanza scombinò parecchio i piani.

La corsa ai ripari

La Pallacanestro Brescia corse ai ripari, agendo di rincorsa. Ingaggiò Mobio in extremis e, soprattutto, trovò in Ndour l’elemento in grado di dare alla squadra quel magico equilibrio che tutti quanti abbiamo poi ammirato. Nonostante il peso delle partenze, Brescia è stata protagonista della miglior stagione della propria storia. Quest’anno la perdita di giugno – almeno fino a questo momento – non riguarda il campo. La Germani ha dovuto salutare Peppe Poeta. Ancora una volta, adesso, si trova in una situazione inattesa e difficile.

Il nuovo coach

Manca il nome del nuovo allenatore, che dovrebbe venire svelato tra il weekend e l’inizio della prossima settimana. I nomi caldi sono quelli di Matteo Cotelli, da anni assistente in biancoblù, e Massimiliano Menetti, assistente di Trinchieri allo Zalgiris Kaunas e già head coach della Reggio Emilia in cui aveva preso il volo la carriera di Della Valle. Si tratta di due profili molto diversi. Menetti, dovesse trattarsi di lui, avrebbe peraltro Cotelli come primo assistente. Che tocchi all’uno, all’altro o a un eventuale terzo, il problema della «rincorsa» sul mercato sarà da affrontare ancora. Così come quello del roster corto. Ma ci sono anche certezze. Una su tutte, la Brescia dei Della Valle, degli Ivanovic, dei Bilan e dei Rivers, dei Burnell e degli Ndour (se si riuscirà a trattenerli) ha dimostrato grandissimo senso di responsabilità.

I giocatori sentono la squadra come qualcosa da proteggere dalle difficoltà. Si farà cerchio, come lo si fece un anno fa attorno a Poeta. E tutti remeranno nella stessa direzione. Dovranno farlo, giocoforza, con ancora più vigore.