Velodromo di Montichiari: il ct Villa ha fretta, accelera il Coni

Quando sarà pronto e fruibile il velodromo di Montichiari, unica pista coperta in Italia e quartier generale della Nazionale azzurra, reduce dalla medaglia d’oro di Tokyo nell’inseguimento a squadre? Lo chiede preoccupato il ct della Nazionale su pista, maschile e femminile, Marco Villa che avrebbe osservato nelle ultime settimane un apparente stallo nei lavori iniziati a novembre.
Chiamato in causa indirettamente il comune di Montichiari, proprietario dell’impianto, risponde con il sindaco Marco Togni che precisa: «i lavori di ammordamento e messa in sicurezza dell’impianto sono competenza del Coni, committente dei lavori dopo il progetto di riqualificazione messo a punto con gli ingegnieri di Sport e Salute. È dal mese di luglio che chiedo un preciso cronogramma per avere la certezza di consegna degli impianti. Poi la Federazione ci ha chiesto la cortesia di rinviare l’apertura del cantiere per la preparazione olimpica e i mondiali e gli è stata concessa, ma questo ha comportato uno slittamento dei lavori».Tenendo fede al suo spirito pragmatico, il sindaco di Montichiari non ha perso tempo e ha chiesto immediatamente un incontro urgente con Coni e Federazione per fare il punto della situazione, incontro che avverrà nei prossimi giorni.
«Da tecnico dico che la pista di Montichiari mi serve - spiega il ct Marco Villa che ha riportato il settore sul tetto del mondo dopo alcuni decenni di oblio - e quando ho potuto utilizzare l’anello monteclarense per preparare i ragazzi mi sembra di aver dimostrato di portare dei risultati. Se mi dovessero dire che la pista è utilizzabile da aprile direi che è già tardi perchè inizia la Coppa del Mondo con in palio punti pesanti per la qualificazione olimpica ed abbiamo solo tre, anzichè quattro anni per ottenere i punti. Nel quartetto maschile dell’inseguimento siamo campioni olimpici e del mondo, con le donne siamo tra le migliori squadre, ma dobbiamo sempre migliorare perchè i nostri avversari lo fanno.Penso inoltre ai giovani delle squadre delle aree vicine. Questi hanno bisogno di crescere, magari saranno i campioni del domani, ma senza pista non si va da nessuna parte. Finora ci siamo arrangiati affittando velodromi in Slovenia o Svizzera, ma i ragazzi che fanno parte della Nazionale hanno già mille impegni, fanno parte di team World Tour con una intensa attività internazionale, chiedergli l’ulteriore sacrificio per un lungo viaggio all’estero per allenarsi in pista è davvero difficile. A peggiorare la situazione ci si è messo il Covid che all’estero significa continui tamponi e il rischio di quarantene in caso di positività. Ringrazio comunque il sindaco di Montichiari per il suo impegno, è obiettivo comune avere la pista a disposizione quanto prima, almeno per potersi allenare».
Sul piatto della bilancia anche una questione economica. «Andare all’estero per allenarci ci costa - spiega il presidente Fci Cordano Dagnoni - oltre agli atleti ci sono i mezzi da spostare con le bici e tutte le problematiche relative alla sicurezza (lo scorso autunno furono rubate e poi ritrovare le bici degli azzurri). Prima è pronta la pista di Montichiari, meglio per tutti». «Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha dichiarato più volte che tiene particolarmente alla pista dopo le grandi emozioni provate con il quartetto dell’inseguimento - sottolinea il bresciano Marco Velo ct del settore crono interessato alla pista per la preparazione degli atleti e atlete - auspico quindi che sia conseguente».
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