Bocce paralimpiche, Vincenzo Russo da Mairano sogna Los Angeles

Silvia Pasolini
Dopo l’argento a squadre al campionato nazionale, il giovane bresciano si allena per tagliare un nuovo traguardo
Vincenzo Russo di Mairano e la squadra che ha vinto alle Paralimpiadi nazionali
Vincenzo Russo di Mairano e la squadra che ha vinto alle Paralimpiadi nazionali
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Tenacia, talento ed entusiasmo. Passa da queste doti singolari la storia di Vincenzo Russo, arrivato secondo alle Paralimpiadi nazionali a Chianciano Terme a novembre nelle gare di bocce.

La storia

Vincenzo è uno studente di 17 anni dell’indirizzo Itis al Cossali di Orzinuovi, residente a Mairano. Ha una disabilità che gli impedisce di camminare. Tuttavia questo non ha bloccato i suoi sogni sportivi, che ha rincorso fin da giovanissimo, dedicandosi prima all’equitazione, poi allo sci paralimpico, al go-kart, fino al basket in carrozzina.

«Ma per me erano troppo impegnativi», ci confessa. Così è approdato quasi per caso alle bocce e il 17 novembre ha vinto la medaglia d’argento nel gioco a squadre al campionato italiano di bocce paralimpiche 2024, per la categoria Bc2, presentato dalla società Feel sport di Brescia.

Il sogno Los Angeles

Ora sogna Los Angeles 2028. Ce lo dice lui stesso, con la luce negli occhi di chi ha tagliato un traguardo che mai avrebbe pensato di raggiungere: «Gioco a bocce solo da un anno – ci racconta – e non avrei mai immaginato di salire sul podio alle nazionali. Invece i risultati sono arrivati con una velocità, direi, imprevedibile. L’anno prossimo ci prenderemo il primo posto, ne sono sicuro».

Vincenzo ci crede e il suo risultato è la dimostrazione che con la giusta motivazione e determinazione si può superare qualsiasi barriera. «Penso che questo sia lo sport perfetto per me: è inclusivo, consente di mettere in gioco le proprie abilità e non è vero che è da anziani – ci riferisce –. Se lo si pratica a livello agonistico è equiparabile a tutti gli altri sport e dà le stesse soddisfazioni. Ora non vedo l’ora di partecipare alle prossime gare, mi sto allenando al massimo. Il mio desiderio è arrivare ai Giochi paralimpici di Los Angeles».

Il sostegno

Una scalata determinata anche dall’appoggio della famiglia, attenta e particolarmente disponibile nei confronti di Vincenzo: «Mia mamma per assistermi e insegnarmi a giocare ha sostenuto un esame ed è diventata una tecnica del gioco delle bocce. È lei la mia allenatrice, due volte la settimana. Mi affianca anche nelle gare. Mio papà invece ha frequentato un corso, superato un test ed ora è arbitro di bocce. Prima mi allenavo a Brescia. Da pochissimo tempo però sono passato al bocciodromo di Mairano insieme a una ragazza, Aurora».

E per coronare il sogno di Vincenzo la mamma ha lanciato un appello via social: «Partecipare a gare nazionali richiede un impegno economico. Il supporto di uno sponsor permetterà a Vincenzo e Aurora di continuare a sognare e a rappresentare al meglio la loro comunità». Una mano che potrebbe aiutare questi ragazzi a continuare a fare di una disabilità una grande abilità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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