I detenuti di Verziano donano caffè e pasta per l'Ucraina

I carcerati e le carcerate si sono autotassati e hanno raccolto sei scatoloni di alimenti per le persone in fuga dalla guerra
Pacchi alimentari (archivio)
Pacchi alimentari (archivio)
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Si sono autotassati per dare il proprio contributo di solidarietà alle persone che stanno soffrendo a causa della guerra che sta tenendo col fiato sospeso l’Europa. Perché la vera solidarietà non conosce confini, né barriere. Neppure quelle solidissime che circondano il carcere bresciano di Verziano.

Le notizie che costantemente arrivano dall’Ucraina martoriata non hanno lasciato indifferenti neppure i detenuti. I quali, nei giorni scorsi, si sono rivolti al cappellano dell’istituto penitenziario di via Flero, don Faustino Sandrini, per manifestare il proprio desiderio di aiutare, in qualche modo, donne, bimbi e anziani che cercano di sopravvivere e di fuggire da una terra che sta vivendo l’incubo di un conflitto assurdo.

Così, in uno sforzo corale che ha coinvolto sia i detenuti della sezione maschile sia le donne recluse nella sezione femminile, anche da Verziano è giunto un prezioso contributo in pacchi alimentari. «I nostri carcerati - spiega don Faustino Sandrini raccontando la recente iniziativa - hanno deciso di autotassarsi e, quindi, di utilizzare i pochi fondi a loro disposizione per acquistare beni alimentari di prima necessità come pasta, sale e caffè. I detenuti hanno insomma rinunciato ad una parte delle loro risorse, che non sono certo ingenti, per far del bene dal profondo del cuore».

Alla fine l’impegno dei detenuti e delle detenute ha consentito di raccogliere e confezionare sei scatoloni di viveri. Pacchi che sono stati già recapitati alla Caritas Parrocchiale Volta per la distribuzione.

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