Da Iseo il brevetto per la tintarella con barriere mobili

L’idea di due imprenditori sebini e disegno di un giovane geometra: «Protetti pure senza i box chiusi»
Il rendering: come sarebbe la struttura da spiaggia con barriere mobili - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il rendering: come sarebbe la struttura da spiaggia con barriere mobili - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Diciamocelo: chiunque abbia sostato per più di un quarto d’ora sotto il solleone in una tenda da spiaggia, quando ha visto il progetto degli «igloo sulla sabbia» per proteggersi dal Covid-19 ha avuto subito un mancamento.

Perché stare in una sorta di gabbia, per di più in grado di creare l’effetto serra, nei mesi di luglio e agosto è impensabile. Per ovviare a questo problema e continuare al tempo stesso la lotta al Coronavirus, da Iseo arriva il progetto per l’estate all’epoca del contagio: una struttura con barriere mobili. L’idea è tutta di marca bresciana.

La lampadina s’è accesa nella testa di Claudio Fierli e Susanna Milesi, gestori dell’Origami di Clusane, i quali hanno pensato alla soluzione non per il loro locale, bensì per i tanti stabilimenti balneari sulle coste italiane (poco meno di 8.000, secondo uno studio della Camera di Commercio di Milano datato 2017).

Il disegno è stato affidato a Emanuele Martinelli, 22enne geometra di Iseo. Tramite lo studio Jacobacci&Partners di Brescia, nei giorni scorsi, il brevetto delle barriere mobili da spiaggia è stato depositato al ministero dello Sviluppo economico. «Io ho messo solamente il tutto su carta - spiega Martinelli - e ora stiamo costruendo un prototipo che prossimamente sarà anche esposto all’interno dell’Origami. Non perché resterà li, ma per far capire le potenzialità dell’idea. Si tratta di una struttura aperta, per evitare l’effetto serra che ci sarebbe in un box. È un sistema di ombreggiamento moderno e regala anche un po’ di intimità».

Il progetto è stato studiato in modo da avere un pilastro centrale a cui sono affisse le lastre di plexiglas che dividono le due coppie di lettini, con barriere semovibili anche in mezzo per proteggersi e tende laterali per coprirsi, senza avvertire il senso di chiusura che un box avrebbe fornito. «Il punto di forza di questa idea - prosegue Martinelli - è senza dubbio la versatilità. I due lettini accostati hanno comunque una minima lastra a dividerli, al fine di garantire la sicurezza. Ma si può anche togliere se c’è un unico utilizzatore che vuole avere più spazio». Studio. Il progetto ha tenuto però conto di altri dati e può fornire svariate soluzioni: «Abbiamo studiato come il sole splende sulle varie spiagge d’Italia, scoprendo che non è mai perpendicolare, bensì sempre leggermente inclinato. Per questo non serviva la protezione superiore.

La struttura è ancorata a terra, può resistere ai vari agenti atmosferici, anche alla salsedine, e prevede diversi attacchi in base alla destinazione (sabbia, pavimentato, erba; ndr). Il palo centrale è in profilato d’alluminio, leggero e resistente. Poi il resto può essere realizzato a piacimento: le barriere sarebbero in plexiglass, policarbonato o anche in vetro temperato se qualcuno cerca una soluzione più elegante, le tende in vari tessuti».

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