Italia e Estero

Estate post pandemia, cosa sta succedendo sulle spiagge italiane

Distanziamento, app, steward e braccialetti: alcune strategie per far ripartire il turismo balneare in attesa delle linee governative
Uno studio ha visualizzato l'ipotetico distanziamento sociale in spiaggia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno studio ha visualizzato l'ipotetico distanziamento sociale in spiaggia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un’estate post pandemia. È quella che vediamo profilarsi dietro l’angolo. Ancora dai connotati incerti - presidenti di regione, sindaci, operatori del settore turistico - reclamano a gran voce interventi strutturali e indicazioni certe per un’attività che vorrebbe ripartire, ma verso la quale il governo ancora non ha dettato tempi e modi.

Il turismo è uno dei settori più colpiti dal coronavirus tanto che si contano oltre 40mila imprese del comparto italiano - secondo un'indagine di Demoskopika - a rischio fallimento con una contrazione del fatturato di almeno 10 miliardi di euro. Una mortalità imprenditoriale che si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato del lavoro con una perdita di oltre 184mila posti.

Dentro questo scenario si colloca il turismo balneare che sul pil nazionale pesa per il 13%. A questo punto ci si chiede anche come potranno reagire gli italiani usciti dal lockdown. Secondo un'indagine di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg aumenta la quota di chi, al termine dell'emergenza, rimanderà la vacanza anche potendola fare e le prime uscite post Covid-19 saranno di pochi giorni e vicino alla propria città, con l'obiettivo di stare il più possibile all'aria aperta.

Dal 4 maggio alcune spiagge italiane hanno riaperto, quantomeno per consentire agli stabilimenti di avviare i lavori in vista proprio dell'estate. Dalla riviera romagnola alla Versilia, dalla Puglia alla Sardegna, si alza la voce di chi vuole tornare al lavoro nel rispetto delle norme anti contagio.

Il distanziamento tra gli ombrelloni e la prenotazione obbligatoria tramite app sono misure ritenute da tutti necessarie. Non ha fatto breccia l'uso di strutture in plexiglass per separare le postazioni, ma non mancano altre idee per garantire una giornata di mare in sicurezza.

Igloo trasparenti in plexiglass, l'dea è tramonatat - Foto © www.giornaledibrescia.it
Igloo trasparenti in plexiglass, l'dea è tramonatat - Foto © www.giornaledibrescia.it

Vediamo che direzione stanno seguendo le diverse regioni o località turistiche italiane, in un quadro che si fa davvero composito e diversificato per metodi e tempistiche.

OSTIA, FREGENE & CO. La Regione Lazio, al momento, è quella che ha strutturato meglio la ripresa, grazie ad un protocollo elaborato dal Centro Studi Federbalneari Italia che vuole essere un punto di partenza anche per le altre regioni italiane. Attualmente in Lazio la riapertura delle spiagge è ipotizzata per il 18 maggio. Nel documento sono indicate le linee guida necessarie per la riorganizzazione dei servizi erogati all'utenza sia per gli stabilimenti balneari e sia per le spiagge libere con servizi e spiagge libere adiacenti agli stabilimenti.

Gente in spiaggia ad  Ostia, nel primo giorno di fase 2 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gente in spiaggia ad Ostia, nel primo giorno di fase 2 - Foto © www.giornaledibrescia.it

Per quanto riguarda gli stabilimenti, nel documento si sottolinea che le misure di «distanziamento tra ombrelloni» non si possono applicare agli stabilimenti balneari poiché sarà definita una regolamentazione dell'afflusso dell'utenza mediante prenotazioni a mezzo tecnologia informatica (app mobile) che determinerà un afflusso regolato e controllato sotto il profilo numerico. Dovrà essere rispettata la misura del distanziamento sociale di 1 metro tra le persone e l'assoluto divieto di assembramento, come previsto dai Dpcm in materia di contenimento del Covid-19 e, in virtù dei riconosciuti principi di salubrità del mare e della spiaggia, l'utenza turistica presente sull'arenile, non in luoghi chiusi, non avrà alcun obbligo di indossare mascherine e guanti. I gestori degli stabilimenti balneari dovranno presentare il proprio specifico piano d'azione Anti Covid 19, all'atto della presentazione della scia (segnalazione certificata di inizio attività) stagionale, integrando il documento di valutazione dei rischi con contenente tutte le previste attività di igienizzazione, sanificazione e disinfezione dei singoli locali ed attrezzature individuando tempi, modalità e procedure.

Per quanto riguarda la spiaggia libera con servizi è prevista l'installazione di distanziatori mobili ubicati sulla spiaggia e/o attrezzature da noleggio predisposta con apposita segnaletica indicante le postazioni libere occupabili dall'utenza, nel rispetto della densità di superficie occupabile da definire in persone per metro quadrato. La stessa misura dovrà essere applicata anche alle spiagge libere ma il concessionario e/o gestore di un pubblico esercizio confinante, in virtù della complessità delle misure anti Covid-19 da attuare, della straordinarietà del momento storico - economico, potrà richiedere una concessione stagionale straordinaria della porzione di spiaggia libera per garantire al meglio il rispetto delle normative. Il protocollo elaborato da Federbalneari prevede, in tutti i casi, la temporanea sospensione il transito sulla battigia da parte dell'utenza, in assenza di preventive verifiche per evitare il verificarsi di assembramenti incontrollati e il divieto di accesso ai venditori ambulanti.

IN VERSILIA. Nel regno degli stabilimenti balneari è tutto fermo. Domenica c'è stata la protesta contro la mancata possibilità di ricominciare a lavorare con l’avvio della fase 2 dell'emergenza coronavirus e per sensibilizzare le amministrazioni sul problema ancora non risolto per i bagni e le attività ricettive. Un solo rappresentate di stabilimento si è presentato in spiaggia da Viareggio a Forte dei Marmi passando per Lido di Camaiore e Marina di Pietrasanta. Un flash mob simbolico in cui ogni operatore turistico si è trovato da solo in spiaggia con la tipica maglietta da salvataggio, il salvagente e la mascherina a protezione di bocca e naso. Mentre Confesercenti ha consegnato tutte le chiavi delle attività commerciali in Municipio. Le imprese del turismo versiliese chiedono di di poter riaprire il prima possibile, garantendo ovviamente di rispettare tutte le norme di sicurezza sanitaria e di distanziamento sociale.

Il flash mob dei gestori degli stabilimenti della Versilia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il flash mob dei gestori degli stabilimenti della Versilia - Foto © www.giornaledibrescia.it

LIGURIA La Liguria ha modificato diverse abitudini nella Fase 2 anche se non tutti gli amministratori vogliono nuove ordinanze e 70 sindaci hanno chiesto al governatore Toti di non disporre nuove ordinanze, «privilegiando realismo e senso di responsabilità». Tra i firmatari i sindaci di Savona e Imperia. Toti sta pensando di consentire «di andare in barca in un numero limitato di persone, di poter lasciare il Comune» per fare acquisti o «spostarsi in macchina per andare a fare sport». Genova da lunedì ha riaperto le spiagge e la passeggiata a mare. Alla Spezia già dalla scorsa settimana, dopo il dispositivo regionale, sono stati riaperte passeggiate a mare, sentieri, piste ciclabili e scalinate collinari.

Il Comune di Sestri Levante e le associazioni di categoria del turismo hanno predisposto un progetto per la fruizione delle spiagge libere al tempo del coronavirus. Nel Comune di Sestri ci sono 50 mila metri quadrati di spiaggia libera, primato in Liguria. La Baia del Silenzio, patrimonio Unesco, la baia delle favole e la baia di Riva Trigoso saranno aperte a residenti e turisti con un controllo degli accessi e degli spazi attraverso steward che indirizzeranno gli ospiti, mentre un'applicazione e un call center daranno di volta in volta indicazioni in quale arenile ci sarà disponibilità. A Sestri Levante durante la fase darà la possibilità per ristoranti e bar di aumentare gratuitamente l'occupazione di suolo pubblico con tavoli per aumentare la sicurezza degli ospiti. 

MARCHE E ANCONA Dal 4 maggio si riapre anche l'accesso alle spiagge, solo per passeggiare e fare attività motoria, su ordinanza del presidente della Regione Luca Ceriscioli con la vistosa eccezione di Ancona: nel capoluogo di regione, in base a ordinanze firmate dalla sindaca Valeria Mancinelli, parchi e aree verdi riapriranno solo da domani, 7 maggio. Ma soprattutto solo il 18 maggio si potrà tornare sulle spiagge (Palombina, Passetto, Portonovo), il divieto resta nei fine settimana. 

ABRUZZO È affidata ad una app la stagione balneare degli abruzzesi che inizierà il primo giugno. La Regione Abruzzo ha predisposto un piano che consentirà ai cittadini di frequentare le spiagge libere nel rispetto del distanziamento sociale come impongono le norme anti contagio da Covid-19.

Per andare al mare anche in spiaggia libera ci si dovrà quindi prenotare. I cittadini potranno farlo attraverso una piattaforma digitale che sarà gestita dalla Regione in collaborazione con i titolari degli stabilimenti. Tutte le spiagge libere verranno attrezzate con ombrelloni, lettini e sdraio e per accedervi sarà necessario, appunto, prenotarsi in anticipo in modo da avere già assegnato il proprio spazio. Il costo, a prezzo calmierato sarà a carico della Regione che lo avrà preventivamente concordato con i balneari. Sulla data del primo giugno si aspetta l'ultima parola del governo, ma già da alcuni giorni si stanno sistemando gli stabilimenti. Che dovranno rinunciare, sempre in chiave anti-coronavirus, a una fetta di ombrelloni all'interno dei loro spazi attrezzati.

RIMINI L'estate con nuove regole all'orizzonte per la pandemia non sarà facile ma si pensa a nuove idee. La spiaggia, dalle cinque del mattino all'una di notte, vivrà con servizi in sicurezza, dal pilates, allo yoga, fino all'aperitivo e alla cena. «Questa è nostra grande sfida: seppur feriti, riorganizzeremo i paradigmi del turismo». Ne è convinto il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. «Siamo gli unici ad avere una task force con la Regione con esperti di turismo, operatori, autorità sanitarie, epidemiologi, virologi - aggiunge - Lavoreremo su tempo e spazio, riorganizzeremo servizi in spiaggia. Le località della costa si stanno attrezzando per mettere a disposizione piazze e lungomari come luoghi di socialità dove sarà garantito il distanziamento sociale. Lo stesso si sta facendo per l'ospitalità alberghiera». «Se ci saranno protocolli a livello nazionale che chiariscano le disposizioni, potremmo essere pronti a partire già tra fine maggio e inizio giugno».

JESOLO Jesolo è in fibrillazione per avere certezze sulla partenza della stagione estiva. Il motore si è avviato e aspetta solo che possa essere tolto il freno per partire. «E qui è dove deve intervenire Roma. Ma voglio essere chiaro: il tempo sta scadendo, senza risposte certe dal Governo siamo pronti a partire dal primo giugno» Valerio Zoggia

SPIAGGE FLEGREE I sindaci dell'area flegrea di Pozzuoli e Bacoli, con apposite disposizioni, hanno reso fruibili al pubblico dal 4 maggio i tratti di lungomare, le spiagge e le aree verdi. A Pozzuoli viene riaperto il lungomare Pertini a via Napoli, chiuso dal 20 marzo scorso per evitare assembramenti. A Bacoli è consentita la passeggiata in spiaggia e la pesca in riva al mare e al largo in barca. Si può andare in canoa e fare surf. I sindaci raccomandano di evitare gli assembramenti, l'obbligo di indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale.

SARDEGNA È Badesi, in provincia di Sassari, il primo Comune della Sardegna ad aprire le spiagge nella fase 2 dell'emergenza coronavirus. Se, infatti, in tutta l'isola i litorali sono ancora blindati dall'ordinanza regionale, il sindaco Gian Mario Mamia ha deciso invece di aprire gli otto chilometri di arenile di pertinenza comunale. «Ho interpretato alla lettera l'ordinanza del presidente della Regione. A Badesi non abbiamo parchi dove svolgere l'attività motoria. Il nostro parco naturale è la spiaggia, e mi è sembrato più che giusto consentire l'accesso ai nostri concittadini». Non si può fare il bagno o prendere la tintarella. Si può passeggiare, correre, fare attività fisica, ma sempre mantenendo la distanza di sicurezza dalle altre persone. La polizia locale e i barracelli controllano che siano rispettate le norme e non consentiranno assembramenti».

«Speriamo di restituire nei prossimi giorni la possibilità di rientrare nelle spiagge». Con questa speranza si è espresso il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas a proposito degli arenili che per il momento sono interdetti al pubblico. Nell'Isola non è possibile neanche fare il bagno.

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