Scuola

Scuola e trasporti: nodo sciolto in città, non in provincia

Bonelli, direttore dell'Ufficio scolastico, è fiducioso: «Nuove disponibilità a scaglionare gli ingressi. I docenti? Mandata nota ad agosto»
Ufficio scolastico territoriale, Prefettura e Agenzia del Tpl sono al lavoro per risolvere le criticità dei trasporti
Ufficio scolastico territoriale, Prefettura e Agenzia del Tpl sono al lavoro per risolvere le criticità dei trasporti
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Con l’avvio delle lezioni alle superiori il sistema dei trasporti reggerà? Giuseppe Bonelli, direttore dell’Ufficio scolastico territoriale, è fiducioso: «Ulteriori scuole si sono rese disponibili a modificare l’orario d’ingresso venendo incontro alla necessità di introdurre la doppia campanella. In media quindi, rispetto ai giorni scorsi, ora siamo tendenzialmente in grado di raggiungere il modello 60-40 (il 60% degli studenti entra alle 8, il 40% più tardi) richiesto dall’Agenzia del Tpl per garantire che il sistema dei trasporti non vada in tilt».

Questo, però, non significa che il problema sia risolto: «Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere - ammette il provveditore Bonelli -: mentre in città con il doppio ingresso (alle 8 e alle 9) adottato in buona parte degli istituti la situazione può considerarsi tranquilla, sul Garda e nell’Ovest Bresciano, si pensi alla zona di Rovato e Palazzolo sull’Oglio, ci sono ancora dei problemi che necessitano di essere affrontati con le singole scuole».

Dopo l’appello dell’Agenzia del Tpl a introdurre il più possibile il doppio ingresso e l’invito del prefetto Attilio Visconti a seguire queste indicazioni, ieri pomeriggio Bonelli ha incontrato in rete i dirigenti scolastici. «È stato un confronto proficuo - commenta -, ci siamo incamminati verso una soluzione».

In un paio d’ore di dibattito i dirigenti hanno evidenziato le criticità del doppio turno in termini organizzativi e di effetto sul rendimento degli studenti. Sono emerse lamentele verso il sistema dei trasporti. Alcuni presidi sono rimasti fermi sulla propria posizione, altri si sono dimostrati disponibili a venire incontro alle necessità dell’Agenzia del Tpl.

Interessante il caso dei Cfp: Flavio Bonardi, portavoce del coordinamento degli enti di formazione di Brescia, ha riferito quanto per questo tipo di istituti possa essere difficile passare alla doppia campanella: «I Cfp devono garantire una formazione spalmata su 990 ore da 60 minuti altrimenti perdono il riconoscimento della Regione: i due turni esporrebbero quindi queste scuole alla necessità di coprire tempi maggiori di presenza negli istituti, senza che ci siano abbastanza docenti per farlo. Inoltre, rispetto ad altre realtà, i Cfp iniziano l’anno scolastico con una buona percentuale di alunni in alternanza scuola-lavoro, quindi assente dalle classi. Alla luce di tutto ciò - sottolinea Bonardi - non vorremmo fare il doppio turno, ma se il prefetto disporrà in modo autoritario che tutte le scuole dovranno arrivate a tanto ci adegueremo anche noi».

Oggi Bonelli farà il punto della situazione con l’Agenzia del Tpl e il prefetto. «In ogni scuola - aggiunge il provveditore - il compito di decidere il da farsi spetta agli organi collegiali (consiglio d’istituto e collegio docenti)». Alcuni insegnanti hanno lamentato di aver appreso soltanto di recente della necessità che si raggiunga il modello 60-40.

«Noi - fa sapere Bonelli - abbiamo mandato una nota alle scuole il 25 agosto. Dobbiamo lavorare per consentire agli studenti di frequentare le lezioni in presenza al 100%, compatibilmente con la riduzione all’80% della capienza degli autobus. Altresì dobbiamo fare in modo che anche il resto della comunità possa continuare a utilizzare i mezzi pubblici quando le lezioni saranno iniziiate». Rispetto ai giorni scorsi sono già stati fatti dei passi in avanti. Bonelli auspica che si possano risolvere anche gli ultimi problemi rimasti. Il riferimento è alla zona del Garda e al Basso Sebino Ovest.ScuolaProve di distensione aspettando la prima campanella

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