Scuola

Scuola, Azzolina: «Daremo 11 milioni di mascherine al giorno»

«Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico»
Primo giorno di scuola ai tempi del Covid (simbolica) -  © www.giornaledibrescia.it
Primo giorno di scuola ai tempi del Covid (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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«Il primo giorno di scuola, il 14 settembre, sarà un giorno molto emozionante, da marzo le attività si erano interrotte. La temperatura si misura a casa per evitare che se ci fossero studenti malati o asintomatici possano diventare un pericolo per i compagni di avventura. È chiesto di avere responsabilità da parte di tutti. Si devono evitare gli assembramenti fuori da scuola, si useranno tutti gli ingressi a disposizione». Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a Il caffè della domenica di Maria Latella su Radio 24.

«Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero per questo abbiamo lavorato con l'Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c'è un contagiato in classe. Dal 14 la partita della scuola diventa molto sanitaria. Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza». I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto, «le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così».

«Distribuiremo 11 milioni di mascherine al giorno e gel. La mascherina - ha spiegato Azzolina - va usata in situazioni di dinamicità, all'ingresso e in uscita, nei corridoi e se ci si muove in classe. Se si è seduti e c'è il metro di distanza si può abbassare per tutelare la salute di tutti, è la nostra prima priorità». Alla Latella che le chiedeva che scritta metterebbe sulla propria mascherina la ministra ha risposto sorridendo «Sono stata docente, metterei I love school, va bene». 

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