West Nile, trappole di Ats per monitorare le zanzare

Nessun caso positivo accertato nel Bresciano. Registrati invece contagi per virus Dengue e Chicungunya
Il contagio può avvenire attraverso la puntura di zanzara infetta
Il contagio può avvenire attraverso la puntura di zanzara infetta
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«Non abbiamo avuto casi confermati e nemmeno casi di zanzare positive a West Nile. Per il momento sul nostro territorio la situazione è tranquilla». Parola di Anna Caruana, responsabile della Struttura semplice malattie infettive di Ats Brescia, che certifica uno scenario monitorato, ma sotto controllo in tutto il Bresciano.

La paura della febbre del Nilo è infatti tornata a farsi strada dopo che una 82enne è morta in provincia di Latina proprio per le conseguenze del virus contratto, mentre nel Lazio sono stati rilevati altri casi di infezione.

West Nile, prevenzione e sorveglianza

Sorveglianza

Il ministero della salute rileva comunque che l’andamento epidemiologico è in linea con gli altri anni (460 casi e 20 decessi in Italia nel 2024) e che solo in un caso su mille l’infezione si manifesta con sintomi gravi. L’80% dei contagiati, infatti, risulta asintomatico. Tanti potrebbero aver contratto il virus senza saperlo. Insomma, nessuna febbre del Nilo nel Bresciano, che pure nell’estate di due anni fa era stata humus di contagi: tra luglio e settembre del 2023 i casi di West Nile in provincia furono infatti undici – da Calcinato a Sirmione passando per Alfianello.

Oggi la sorveglianza di Ats Brescia – attraverso i propri veterinari e in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna – è costante grazie all’installazione di una vera e propria rete di trappole per zanzare. «In laboratorio vengono analizzate per ricostruire se sono state infettate dal virus – continua Caruana –. A quel punto partono le comunicazioni ai centri trapianti a quelli trasfusionali».

Viaggiatori

Situazione meno tranquilla quella legata ai contagi di Dengue e Chicungunya: anche in provincia di Brescia sono stati registrati alcune positività, con virus importati da viaggiatori all’estero. «In quei casi, al solo sospetto, scatta immediatamente l’attività di bonifica ambientale e di disinfestazione».

Ma come si trasmettono le cosiddette arbovirosi? Non da uomo a uomo, ma attraverso la puntura di una zanzara infetta. Ecco perché la prevenzione diventa ancora più importante. «Bisogna evitare il ristagno dell’acqua in qualsiasi contenitore lasciato all’aperto, proteggersi in casa con zanzariere, coprirsi il più possibile e usare repellente sulla pelle». Un semplice ma fondamentale vademecum.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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