Brescia, prosegue la disinfestazione contro la zanzara tigre

Zanzare tigre addio (o almeno ci si prova): ad aprile il Comune di Brescia ha avviato un programma che prevede (fino a ottobre) dieci cicli di trattamenti larvicidi su tutte le 40.000 caditoie e tombini pubblici della città. L’obiettivo è garantire un controllo efficace dello sviluppo larvale, come raccomandato da Ats Brescia, che suggerisce almeno cinque cicli di trattamenti tra aprile e settembre per ogni anno.
Strategie e prodotti utilizzati
Per ottimizzare le operazioni, il territorio cittadino è stato suddiviso in 36 aree. In caso di piogge abbondanti, i trattamenti vengono sospesi e ripetuti nelle zone interessate. Fino a oggi sono già stati completati tre cicli, mentre il quarto è iniziato l’1 luglio. Per evitare fenomeni di resistenza e aumentare l’efficacia, vengono impiegati tre diversi prodotti: piriproxifen, s-methoprene e bacillus thuringiensis/bacillus sphaericus. La scelta della formulazione in pastiglie, rispetto a quella liquida, consente un dosaggio più preciso e un minore impatto ambientale, spiegano dal Comune.
La campagna pubblica è affiancata da un’azione di prevenzione privata: confezioni di larvicida sono distribuite gratuitamente negli Uffici di Zona, con circa 4.500 pastiglie già consegnate e una seconda tranche prevista a metà luglio. Questi prodotti, rispettosi dell’ambiente, sono destinati al trattamento di piccole raccolte d’acqua stagnante in ambito domestico. È fondamentale la collaborazione dei cittadini: circa il 70% dei focolai larvali si trova in spazi privati. Senza il loro intervento, le azioni pubbliche risulterebbero inefficaci. Per questo, il Comune ha emanato un’ordinanza specifica per la disinfestazione larvicida nelle aree private e pubblicato materiale informativo online.
Monitoraggio e dati sull’infestazione
Il monitoraggio della zanzara tigre avviene tramite 29 ovitrappole posizionate in punti chiave della città. I dati del 2024 confermano la presenza dell’insetto in tutta l’area urbana, ma con un’intensità contenuta. Gli interventi adulticidi, invece, sono riservati a situazioni di emergenza, poiché hanno effetti immediati ma transitori e possono causare resistenze e danni alla biodiversità. Quest’anno, a Brescia è stato registrato un solo caso importato di Chikungunya, che ha richiesto interventi straordinari di disinfestazione nell’area circostante.
Nel 2024 sono stati confermati 26 casi di Dengue (15 autoctoni e 11 importati) e un caso di West Nile. Da gennaio a luglio 2025 si sono invece verificati un caso di Dengue e uno di Chikungunya, entrambi gestiti con disinfestazioni straordinarie.
Come prevenire

L’Amministrazione raccomanda ai cittadini di adottare semplici precauzioni: utilizzare repellenti, indossare abiti chiari e coprenti, soggiornare in ambienti protetti da zanzariere o condizionatori e, in caso di presenza di zanzare in casa, usare insetticidi aerando i locali.
Un’attenzione particolare è rivolta ai viaggiatori internazionali: chi si reca in paesi a rischio può contrarre infezioni e, al ritorno, trasmetterle localmente. È quindi importante informarsi sui rischi e sulle misure preventive prima di partire, rivolgendosi agli ambulatori specializzati.
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