West Nile: che cos’è, come si trasmette, come si previene
La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile, che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto da cui prende il nome. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Australia, America ed Europa.
Domenica 20 luglio in Italia si è registrato il primo decesso per West Nile del 2025. si era registrato negli scorsi anni anche nel Bresciano.
Come si contrae il virus
Il virus viene trasportato principalmente dagli animali. L’agente patogeno si manifesta nell’ambiente attraverso le zanzare (in particolare del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Gli uccelli selvatici sono spesso l'animale più infettato e, oltre a rappresentare il primo naturale serbatoio della malattia, sono il veicolo attraverso i loro movimenti migratori, con cui il virus ha potuto spostarsi in modo relativamente rapido dal continente africano a tutto il resto del mondo.
Molto più rari i casi di diffusione tramite trapianto di organi, trasfusioni di sangue e trasmissione dalla madre al feto durante la gravidanza. È importante sottolineare che il virus non si propaga con il contatto da persona a persona. Inoltre, a contrarre la malattia possono essere anche altri animali: cavalli, cani, gatti e conigli.
Periodo di incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione, dal momento della puntura, varia tra i due e i quattordici giorni. La fase può protrarsi fino a 21 giorni nel caso di soggetti con deficit nel sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non presenta alcun sintomo. Tra i casi sintomatici, circa il 20% dei pazienti mostra sintomi lievi «simil-influenzali»: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. I sintomi variano in base all’età della persona e generalmente durano qualche giorno, in rari casi qualche settimana. A soffrire maggiormente di complicazioni sono gli anziani, le persone debilitate e i neonati. La categoria meno a rischio è quella dei bambini, in cui i sintomi si presentano generalmente con una febbre leggera (Fonte: Istituto Superiore di Sanità).
Meno dell’1% dei casi (circa 1 persona ogni 150) contrae la febbre del Nilo. I sintomi comprendono: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Solo nei casi più gravi (1 su 1000) il virus può causare la morte. La diagnosi viene effettuata attraverso i test di laboratorio.
Prevenzione
Per la febbre West Nile non è ancora disponibile un vaccino efficace, nonostante alcuni siano in fase di studio. La prevenzione consiste principalmente nell’evitare il contatto con i vettori che trasportano l’agente patogeno. Per proteggersi dalle punture delle zanzare è consigliato:
- usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto;
- installare le zanzariere alle finestre. Svuotare con frequenza i sottovasi delle piante o altri contenitori con acqua stagnante (ad esempio le ciotole degli animali);
- tenere le piscinette per bambini in posizione verticale quando non utilizzate.
È importante ricordare che, come detto in precedenza, nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono da soli nel giro di qualche giorno. Solo nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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