Quasi 70.000 bresciani vivono dopo una diagnosi di tumore

Quasi settantamila bresciani vivono dopo una diagnosi di tumore. Sono persone che combattono contro la neoplasia, che l’hanno vista cronicizzarsi o che sono guarite. Completamente. Il trend è in crescita: nell’ultima fotografia scattata, nel 2023, da Ats Brescia ne sono state contate 69.905, che corrispondono al 5,8% della popolazione (della nostra provincia, Valcamonica esclusa); erano, invece, 67.744 nel 2019 (il 5,6% degli assistiti totali) e 54.405 nel 2014 (il 4,5%). L’Agenzia di tutela della salute guidata dal direttore Claudio Sileo attribuisce questo segno positivo al miglioramento delle cure e all’invecchiamento della popolazione.
La prevalenza
L’occasione per parlarne si presenta oggi, Giornata mondiale contro il cancro. Grazie ai dati che ci ha fornito il servizio di Epidemiologia dell’Ats, la cui fonte è la Banca dati dell’assistito, emerge che di queste 69.905 persone che vivono dopo una diagnosi di tumore il 53% sono donne (37.091 assistite, pari al 6,1% della popolazione femminile) e il 47% uomini (32.814, pari al 5,5% della popolazione maschile). La prevalenza – come si può immaginare – aumenta al crescere dell’età.
I più frequenti
Tra le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore quello della mammella è il più frequente (43%), seguito dal tumore della tiroide (9,5%) e del colon-retto (9%). Tra i maschi il più frequente è quello della prostata (32%) seguito dal tumore alla vescica (12,5%) e dal tumore del colon-retto (11%). I dati bresciani si discostano di poco da quelli nazionali: stando al report «I numeri del cancro in Italia» pubblicato ogni anno da Airtum (Associazione italiana registri tumori), Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Fondazione Aiom e Passi, «nel 2024 – leggiamo – si stima siano circa 3,7 milioni gli italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore, il 6,2% dell’intera popolazione (un italiano su 16). Il 56% sono donne. E il tumore della mammella è, in assoluto, la neoplasia più frequente».
L’incidenza
Aumenta la prevalenza, ma aumentano pure le nuove diagnosi, anche se in maniera più ridotta rispetto alle proiezioni fatte qualche anno fa. Gli ultimi dati disponibili di Ats Brescia risalgono al pre-Covid: tra il 1999 e il 2019 ci sono stati 144.955 nuovi casi di tumore maligno, poco più di 6.800 ogni anno e più della metà riguarda il genere maschile. Il tumore più frequente nella popolazione generale è quello della mammella (che rappresenta il 31,6% dei tumori femminili). Al secondo posto c’è quello della prostata (15.520 casi, età media di insorgenza 70 anni). Il terzo organo più colpito è il polmone (15.099 casi), con numeri simili a quelli del colon-retto. Merita una parentesi il tumore al polmone: se nel 1999 la quota maschile era pari all’82%, nel 2019 il dato è sceso al 66% per la maggior diffusione di questo tumore tra le donne.
La mortalità
Passando alla mortalità, complici i passi in avanti della medicina e il successo della prevenzione, nel report «I numeri del cancro in Italia» viene evidenziata, a livello nazionale, «la progressiva riduzione della mortalità per cancro nella fascia 20-49 anni, particolarmente dovuta ai tumori del polmone; con il campanello d’allarme che, in questa fascia d’età, suona per i tumori del colon-retto e dell’ovaio, dove la mortalità resta stabile da anni». Da noi, stando ai dati Istat relativi a tutta la provincia, i tumori nel 2022 sono la seconda causa di morte (3.646 persone) dopo le malattie cardiovascolari (3.595). Il dato assoluto è in leggero calo: erano 3.676 nel 2021, 3.831 nel 2018 e 3.723 nel 2012.
In Valcamonica, invece, dove è stato potenziato in termini di personale e attrezzature il polo oncologico di Esine, i tumori sono la prima causa di morte. La cosa non stupisce Paolo Frata, radioterapista oncologo vicepresidente di Lilt Brescia che nella sua carriera professionale ha attivato e diretto la Radioterapia di Esine: «I dati recenti confermano l’elevata mortalità per tumori che da sempre si registra in Valcamonica, rispetto al resto dell’Italia». Nel territorio di Ats Brescia (Valcamonica esclusa) i primi 5 tumori come numero di decessi nel 2022 sono quelli al polmone (17,8% dei decessi per tumore e 4,6% su tutti i decessi), al colon-retto, al pancreas, alla mammella e al fegato. Nel loro complesso queste 5 neoplasie sono la causa del 48,6% delle morti per tumore e del 12,6% di tutti i decessi.
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