La cabina che fa 64 esami in 15 minuti: Isinnova rivoluziona la diagnostica

Il primo prototipo di «Diana» andrà al Centro nazionale Rna, Cristian Fracassi: «Avanti verso la medicina personalizzata»
Cristian Fracassi, ceo di Isinnova
Cristian Fracassi, ceo di Isinnova
AA

Cristian Fracassi sostiene di non aver inventato nulla: «Ho solo unito i puntini». Ma c’è già chi - come Alberto Albertini, responsabile dell’Innovation center di Antares Vision - parla di un’innovazione che «potrebbe portare a un cambio di paradigma nel mondo contribuendo a rendere sempre più personale il modo di fare diagnosi, creare nuovi farmaci e curare». I puntini che il ceo di Isinnova ha unito sono «tecnologie già note o in fase sperimentale».

Dieci esperti della società più sette collaboratori le stanno compattando in una cabina soprannominata «Diana» (acronimo di Diagnostica Intelligente per Analisi Non invasiva Avanzata) che «eseguirà 64 esami non invasivi in 15 minuti». Esami che ad oggi una persona potrebbe fare in molti mesi (se va bene) spendendo 3.215 euro (questa la cifra stimata da Isinnova) contro i 500 euro che dovrebbero servire a «Diana».

Riguardano tantissimi ambiti (respiro, peso, postura, occhi, ossigeno, cuore, pressione, sangue...) e sono, ad esempio, il test del fiato, l’elettrocardiogramma, il fonocardiogramma e il prelievo capillare.

Partner

Il prototipo ufficiale sarà pronto nell’ottobre 2025: sarà una versione di «Diana» (chiamata «Diana-Atmp») utile al Centro nazionale Rna Genetherapy (che si occupa dello sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna) per monitorare i pazienti che stanno assumendo terapie su misura. Questo perché l’idea di Fracassi è quella di creare più versioni della cabina a seconda dei vari contesti d’impiego: medicina di base, medicina sportiva («Diana» darà informazioni anche sull’assunzione di droghe e alcol) e molto altro. Con una precisazione: «La tecnologia non intende sostituire il medico, ma velocizzare il lavoro dei professionisti della sanità».

Di più: Fracassi guarda anche nella direzione della medicina predittiva («Complice l’uso di algoritmi, il test del fiato può mettere in luce i marcatori di alcuni tumori») e allo sviluppo di farmaci per uno specifico paziente. Il lavoro da fare è tanto: Isinnova ne è consapevole e in questo percorso sta collaborando con Ministero della Salute, Antares Vision, Ibm, Areu, Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori, Cluster lombardo Scienze della vita, Centro nazionale Rna Genetherapy, Università di Brescia, Asst Spedali Civili e Innovacura Network.

Quest’ultimo è il laboratorio bresciano di innovazione creato da Isinnova e H+ Valore alla Sanità in cui, come spiega Vincenzo Lanzoni (ideatore di H+ Valore alla Sanità), «viene creato un ponte reale e operoso tra le necessità espresse dagli erogatori sanitari associati sulla base della loro esperienza clinica quotidiana e la capacità di inventare, progettare e creare che caratterizza Isinnova».

Proprio durante un recente incontro di Innovacura Network, davanti a esponenti della rete (un medico di famiglia, un dirigente sociosanitario in pensione, direttori delle cooperative sociali...), si è parlato di «Diana». L’operazione, insomma, procede spedita. E, conclude l’ingegner Fracassi, «siamo alla ricerca di finanziamenti e investitori per la certificazione e l’industrializzazione della cabina».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Tecnologia & Ambiente

Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.