Poliambulanza tra gli ospedali migliori? «Il territorio lavora bene»

Agenas – esaminata l’attività erogata nel 2024 da 1.117 strutture ospedaliere di tutta Italia – ha piazzato la Poliambulanza tra i migliori 15 ospedali del Paese.
Direttore Marcellino Valerio, che significato attribuisce a questo riconoscimento?
Conferma il ruolo di un presidio non profit accreditato che lavora in rete con il territorio. Esprime un segnale di fiducia nei confronti del Sistema sanitario bresciano. E rappresenta uno stimolo ad alzare ancora l’asticella della qualità.
Il «Piano nazionale esiti» è uno strumento di valutazione che aiuta gli ospedali a migliorare continuamente. È così anche per Poliambulanza?
La valutazione viene eseguita su dati oggettivi (come le schede di dimissione ospedaliera), indicatori che nel tempo hanno aiutato anche noi a migliorare. Raggiungere il massimo in ambiti clinici come neurologica, gestione dell’ictus e percorso nascita è un segno della multidisciplinarietà di Poliambulanza. Certi risultati, però, si possono ottenere solo se tutto il territorio lavora bene.
Cosa significa questo?
Vuol dire che il riconoscimento riguarda tutto il «sistema Brescia». Lo condividiamo con le altre strutture sanitarie e sociosanitarie del territorio, con tutti i presidi ospedalieri presenti e con i medici di medicina generale. Dimostra, inoltre, la bontà delle scelte fatte negli ultimi anni: la concentrazione delle casistiche più complesse in unità con elevata esperienza, la definizione di percorsi tempo dipendenti condivisi con il territorio per infarto, ictus e altre emergenze, lo sviluppo di percorsi multidisciplinari in ambito oncologico, il rafforzamento della continuità assistenziale per i pazienti fragili. Per noi non è quindi un punto di arrivo, ma un’indicazione precisa sulla direzione da continuare a perseguire.
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