Mancano due farmaci per diabetici usati anche per dimagrire

Odissea estiva per chi soffre di diabete: si è acuita la carenza di due farmaci importantissimi. La vendita è quindi stata contingentata (quando è disponibile se ne può ritirare una confezione alla volta) e nel mezzo delle ferie molti pazienti hanno dovuto cambiare terapia. Lo sa bene Edelweiss Ceccardi, presidente dell’Associazione diabetici della provincia di Brescia.
«I farmaci in questione – spiega Antonio Paroli, diabetologo, nutrizionista ed endocrinologo consulente della Domus Salutis – sono Ozempic (semaglutide) e Trulicity (dulaglutide). Il primo viene prodotto dalla danese Novo Nordisk, il secondo dall’americana Eli Lilly». Entrambi sono prodotti iniettabili «innovativi, di prima scelta» che rientrano nella categoria Dpc (vengono acquistati da Ats e distribuiti dalle farmacie): «Migliorano la sensibilità insulinica, ottimizzano la glicemia, garantiscono una protezione cardiovascolare e renale importante e mediamente sono ben tollerati. Risultano essere tra i farmaci più venduti al mondo. Negli ultimi anni sono stati inseriti nel piano terapeutico di moltissime persone con diabete di tipo 2 e vengono prescritti (con ricetta bianca) anche a chi soffre di obesità e per acquistarli spende circa 250 euro al mese».
Come spiega Angela Girelli, direttore della Diabetologia del Civile, Ozempic e Trulicity «fanno, infatti, dimagrire: rallentando lo svuotamento gastrico, riducono il senso di fame e anticipano la sazietà». Il loro utilizzo per ottenere il calo di peso in pazienti non diabetici è un fenomeno diffuso «anche se, stando alla scheda tecnica, sono medicinali autorizzati solo per i diabetici».
Le cause

Perché scarseggiano (da parecchi mesi, in Italia, a macchia di leopardo) è presto detto: c’è stato un aumento della richiesta (sia per prescrizioni, corrette, dei diabetologi e dei medici di medicina generale per i pazienti diabetici sia per chi ha richiesto il farmaco per perdere peso, a volte anche solo per motivi estetici) e le aziende farmaceutiche non sono riuscite a soddisfarla. O meglio: «La Eli Lilly (produttrice del Trulicty) ha da un anno avvisato che avrebbe garantito il farmaco solo per i pazienti già in terapia da tempo e ha chiesto di non avviare nuove terapie con il Trulicty in quanto ha convertito la produzione su un altro farmaco che sarà presto commercializzato, probabilmente prima per i pazienti obesi, in fascia C e successivamente per persone con diabete».
In moltissimi sono quindi passati all’Ozempic, che è letteralmente andato a ruba, rendendo necessario il contingentamento delle confezioni comunicato in agosto dalla Regione a farmacie e specialisti: ogni paziente può ritirarne una sola alla volta, non di più.
Ma se i farmaci non ci sono proprio? «Si deve cambiare terapia – spiega Girelli – e optare, ad esempio, per l’assunzione di semaglutide per via orale, il Rybelsus, pur essendo meno "comodo" e a volte meno tollerato per via degli effetti collaterali di tipo gastrico. D’altra parte per ogni paziente va trovata la terapia più adatta, specifica per la sua situazione». In Lombardia la problematica è esplosa tra la fine di luglio e l’inizio di agosto: in piena estate i medici di medicina generale e le Diabetologie sono stati «presi d’assalto» dai pazienti che non riuscivano a trovare la loro terapia in farmacia.
La reazione
La Diabetologia dell’Asst Spedali Civili ha agito in due modi: «Da un lato – racconta Girelli – abbiamo fornito ai medici di base di tutta l’Ats delle indicazioni generali sulle opzioni terapeutiche alternative e dall’altro abbiamo aperto nuove corsie ambulatoriali dedicate a chi aveva l’urgenza di cambiare terapia. Le visite di routine hanno fatto il resto, risolvendo molte situazioni. La piena collaborazione con la Medicina di Base è stata proficua».
Trascorso il periodo clou delle ferie in cui le persone avevano la necessità di allontanarsi da casa con il farmaco, «ora pare che la situazione stia migliorando. Stando alle comunicazioni dell’Aifa, la scarsa disponibilità dovrebbe durare però, a ondate, fino a dicembre». Il diabetologo Paroli aggiunge che le aziende sono al lavoro per presentare l’evoluzione di questi farmaci. E precisa che nel diabete «la terapia farmacologica non va mai disgiunta da un corretto stile di vita».
Conferma quanto sta accadendo Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia: «Abbiamo contingentato questi due farmaci per cercare di accontentare tutti». La carenza di Trucility e Ozempicha ha fatto preoccupare molti diabetici (in tutto nel Bresciano sono circa ottantamila): «Confidiamo che il problema rientri presto». Altri farmaci difficili da trovare in questo periodo? «Il Creon – fa sapere la presidente –: è a base di enzimi pancreatici e viene usato per il trattamento dell’insufficienza pancreatica».
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