Nuovi ospedali: Brescia sta giocando una partita da quasi un miliardo di euro
La maxi ristrutturazione del Civile annunciata in pieno Covid dall’allora assessora regionale Letizia Moratti, lo studio di fattibilità di un nuovo ospedale che sta agitando non poco le acque a Desenzano e l’idea venuta a galla quest’estate di creare una nuova struttura pure a Chiari. Tra una cosa e l’altra, solo con queste grandi operazioni per il momento in buona parte solo abbozzare, la sanità pubblica, nel Bresciano, si sta giocando una partita da quasi un miliardo di euro.
A Chiari
Iniziamo dalla fine. Il primo a riferire dell’ipotesi di dismettere lo storico presidio Mellini di Chiari è stato il sindaco della vicina Rovato, Tiziano Belotti. Ora il collega della cittadina interessata, il neoeletto Gabriele Zotti, conferma: «Abbiamo un discorso aperto con l’azienda ospedaliera», spiega affiancato dal suo vice, Roberto Campodonico.
La proposta della nuova direzione strategica, guidata da Alessandra Bruschi, clarense di nascita, di costruire «un nuovo ospedale da 350 milioni di euro (fondi regionali) fuori dal centro - spiega Zotti - è finita sul nostro tavolo dopo la campagna elettorale. E noi siamo interessati a cogliere la sfida: a settembre affronteremo la questione con gli altri Comuni che fanno riferimento alla Asst Franciacorta; non intendiamo, infatti, sottovalutare una simile opportunità per il territorio». L’area individuata appartiene già all’azienda (è un lascito) e si trova nella zona di viale Cenini, a sud est del centro storico, vicino alla Brebemi. Per il sindaco e Campodonico spostare lì l’ospedale consentirebbe allo stesso di «crescere e diventare uno dei poli più importanti della nostra provincia. In parallelo ci permetterebbe di risolvere i problemi viabilistici derivanti dal fatto che abbiamo le scuole in centro». Quanto, poi, al futuro dello storico Mellino Mellini, tra l’altro ampliato negli ultimi vent’anni, «aspettiamo le proposte dell’azienda».
Sul Garda
Di un nuovo ospedale si parla, da molto più tempo, a Desenzano, dove esiste già uno studio di fattibilità (presentato in Regione dalla precedente direzione dell’Asst Garda) che ha fatto infuriare una parte della popolazione. È nato così un comitato spontaneo di cittadini che si oppone con tutte le forze all’operazione da 142 milioni di euro proponendo la ristrutturazione e l’ampliamento della struttura vista lago inaugurata nel ’78 sul colle di Montecroce costata nove miliardi di lire. Nulla, ad ogni modo, anche in questo caso, è stato deciso: come riferito dal sindaco Giulio Malinverno «mai, in nessuna occasione, l’assessore regionale Guido Bertolaso ha affermato che la soluzione di cui si parla sia quella prescelta e definitiva: è tutto ancora in fase di valutazione».
In città
A Brescia la partita riguarda il Civile. In gioco c’è una ristrutturazione da 497 milioni di euro. «L’ospedale del futuro» (così l’aveva chiamato la Moratti) verrà realizzato in due tranche abbattendo il Satellite e il padiglione delle malattie infettive. Lo studio di fattibilità è stato depositato in aprile a Palazzo Lombardia. I fondi annunciati nel 2021 e spariti dai programmi regionali un anno dopo sono ricomparsi in parte (la prima tranche da 274 milioni) nel piano di riparto delle risorse statali (previste dall’articolo 20 della legge nazionale 67 del 1988) approvato dalla Giunta Bertolaso a giugno. Affinché l’operazione decolli (con l’ok di Roma) si attende un progetto che entri nel merito e consenta di affidare i lavori. Qualche dettaglio potrebbe emergere a settembre, quando il direttore generale Luigi Cajazzo incontrerà la commissione Urbanistica della Loggia. Nel frattempo, entro fine anno, dovrebbero partire i lavori del polo di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Civile in via Nikolajewka. Un’operazione da 13 milioni di euro.
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