La soia fa male agli ormoni? Impatto su salute e metabolismo

I falsi miti sulla soia sono ampiamente diffusi: c’è chi la considera un distruttore endocrino, chi dice che possa provocare tumori al seno, chi sostiene che riduca la nostra capacità riproduttiva e anche chi è convinto che la soia sia gozzigena. Ma come sempre, cosa dice la scienza? La soia fa bene o fa male? Andrebbe ridotta?
Soia: gli effetti sulla salute

La soia è un legume, naturalmente ricco di proteine vegetali, grassi buoni, fibre, vitamine e minerali, che si ottiene da una pianta erbacea annuale della famiglia delle leguminose. Originaria dell’estremo Oriente, è uno dei legumi più coltivati al mondo. Ed è davvero una delle migliori fonti proteiche vegetali (37 grammi di proteine su 100 grammi di prodotto): idealmente può sostituire bistecche e salumi, ed ha anche effetti positivi sulla salute.
Le molecole responsabili di questi effetti positivi sulla salute appartengono alla categoria degli isoflavoni, molecole chiamate anche fitoestrogeni: le stesse molecole a cui sono attribuiti anche gli effetti negativi. Dal punto di vista chimico sono simili agli estrogeni, gli ormoni sessuali femminili, e questa caratteristica gli permette di svolgere azioni simili a quelle degli estrogeni umani. Proprio per questo la soia è considerata «pericolosa» e da evitare. Ma la verità è che la soia non ha un impatto negativo sulle persone sane e sui loro ormoni.
Verità e falsi miti sulla soia
La ricerca scientifica non supporta l’idea che la soia distrugga il sistema endocrino o che abbia effetti negativi sulla tiroide, sul seno o anche sull’endometrio. Alcuni esperti sostengono infatti che la soia può imitare l’azione degli estrogeni, ma una revisione fatta su ben 41 studi non ha riscontrato effetti di disturbo ormonale nell’assunzione di isoflavoni di soia.
La realtà è quindi diversa: il consumo di soia non abbassa i livelli di testosterone e non aumenta i livelli degli estrogeni, perché per quanto simile agli estrogeni umani, l’azione degli isoflavoni è più debole. E no, non è nemmeno gozzigena. Se si stanno assumendo farmaci per la tiroide, sono diverse le sostanze che, se assunte in contemporanea al farmaco, possono interferire con il suo assorbimento, non solo la soia. Il farmaco per l’ipotiroidismo andrebbe infatti assunto a digiuno, almeno mezz’ora prima della colazione.
Soia e Ogm

C’è anche chi sconsiglia il consumo di soia perché Ogm. Ma la soia Ogm è quella utilizzata soprattutto per i mangimi degli animali. Mangiando quindi carne animale si consuma soia Ogm come conseguenza, senza poterlo evitare.
Per il commercio della soia come prodotto vegetale, destinato al consumo umano, si utilizza invece soia non Ogm. Su un prodotto vegetale, è infatti obbligatorio riportare in etichetta nutrizionale l’eventuale origine Ogm. La dicitura «non contiene Ogm» è invece del tutto inutile perché, se non specificato, il prodotto non ne contiene.
Soia, cuore, colesterolo e prevenzione
I composti contenuti nella soia, come la genisteina, la daidzeina e la gliciteina hanno diverse proprietà benefiche. Molti studi rivelano infatti come la soia svolga un’azione protettiva nei confronti di alcuni tipi di tumore, come il tumore al seno e quello alla prostata.
Ma i benefici della soia non si limitano all’aspetto oncologico: la soia fa bene al cuore e in generale al sistema cardiovascolare. È emerso da diversi studi che il consumo costante di soia è in grado di abbattere del 10-15% la quantità di colesterolo Ldl, quello cattivo. La soia è quindi un toccasana per le arterie, perché ci aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo, e migliora anche la regolarità intestinale.

In breve, la soia non è pericolosa, ed è possibile consumarla senza timori. Le dicerie diffuse sulla sua azione negativa sulla salute derivano da studi non attendibili, svolti solo su roditori e con dosi elevatissime di fitoestrogeni. La soia non è quindi un alimento né pericoloso né miracoloso, così come nessun alimento. Non è sicuramente un cibo irrinunciabile, nemmeno per chi segue una dieta vegetale, perché esistono diversi legumi da poter utilizzare in cucina. Non bisogna esagerare con il suo consumo perché l’equilibrio è sempre la chiave, ed è possibile utilizzarla a rotazione con gli altri legumi (ceci, piselli, lenticchie, fave) nel corso della settimana.
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