Influenza e malanni, 20mila bresciani ko: picco tra Natale e Capodanno

È il bilancio settimanale, i virus da ottobre hanno colpito 135mila persone. Eseguiti 263mila vaccini
Il picco dell'influenza è atteso tra Natale e Capodanno
Il picco dell'influenza è atteso tra Natale e Capodanno
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I malanni di stagione, influenza compresa, rovinano le feste a molti bresciani. In una settimana hanno colpito quasi 20mila persone, portando a 135mila i casi registrati nella nostra provincia dall’inizio di ottobre. Il picco è atteso proprio sotto l’albero, tra Natale e l’inizio del nuovo anno, in netto anticipo rispetto alla scorsa stagione fredda, quando venne rilevato tra il 20 e il 26 gennaio.

In anticipo

Nelle scuole la settimana dei saggi e dei lavoretti si è svolta a classi dimezzate. Numerose anche le assenze negli uffici e nelle fabbriche. Lo sanno bene i medici di famiglia e i pediatri, alle prese con ambulatori pieni e richieste continue. La pressione, quando non ci sono complicanze, grava soprattutto su di loro. Ma c’è stato anche un aumento degli accessi totali nei Pronto soccorso.

Intanto la campagna vaccinale contro l’influenza procede a pieno ritmo, sostenuta dall’incremento delle adesioni rispetto al passato. Un tentativo concreto, questo, di salvare la salute e il Natale.

Incidenza

Iniziamo dai numeri. Stando all’ultimo bollettino della Regione, nella settimana tra l’Immacolata e Santa Lucia l’incidenza delle infezioni respiratorie acute (tra le quali figurano anche l’influenza e in piccola parte il Covid) è salita a quota 15,5 casi ogni mille abitanti. Ed è più alta (40,2) nella fascia fino ai 4 anni d’età. Da questi dati si può stimare che nel Bresciano i malanni di stagione abbiano colpito quasi 20mila persone, oltre 155mila in tutta la Lombardia.

Come spiega Dario Palini, medico di famiglia a Rodengo Saiano, nel mirino ci sono le alte vie respiratorie: «Tra i sintomi ci sono mal di gola, occlusione nasale, tosse, mal di testa, dolori muscolari e articolari, febbre». A gestirli, si diceva, sono soprattutto i medici di famiglia e i pediatri. Per evitare un’eccessiva pressione sui Pronto soccorso le Asst anche quest’anno hanno istituito ambulatori temporanei (chiamati «hot spot infettivologici») accessibili dal paziente la notte e nei fine settimana solto su indicazione dell’ex guardia medica, contattabile al 116117.

Un aumento degli accessi settimanali totali ai Pronto soccorso c’è comunque stato: nel territorio di Ats Brescia si è passati dai 9.608 di inizio novembre ai 10.212 di metà dicembre; in quello di Ats Montagna (che copre anche la Valcamonica) da 2.392 a 2.740. Nell’ultima settimana monitorata gli accessi per polmonite sono stati 278 in Ats Brescia (il doppio rispetto a inizio novembre) e 68 in Ats Montagna.

Variante K

In circolazione, come spiega Roberto Stellini, infettivologo consulente delle cliniche bresciane del Gruppo San Donato, c’è soprattutto la variante K del virus dell’influenza, «una sottoclasse della grande famiglia A/H3N2. Nel vaccino questa sottoclasse non c’è, ma ce ne sono altre due. Questo, però, non significa che non serva: la copertura è comunque garantita perché il vaccino è predisposto per contrastare la grande famiglia A/H3N2, della quale fa parte anche la variante K». Il vaccino, insomma, offre protezione «anche se non completa» pure nei confronti di questa sottoclasse. «La somministrazione è sempre raccomandata – aggiunge il dottor Stellini –, anche perché la famiglia di virus A/H3N2 lo scorso anno non ha circolato. E i non vaccinati non hanno un ricordo immunologico che possa farvi fronte».

Immunizzazione

Al 15 dicembre (ultimo dato disponibile) hanno detto «sì» alla campagna contro l’influenza 263.605 bresciani e oltre 2,1 milioni di lombardi, più di tutta la stagione fredda precedente. Ad eseguire le somministrazioni sono stati soprattutto i medici di famiglia (1.152.640 in Lombardia); quasi 440mila sono avvenute nelle farmacie. Quanto al Covid risultano vaccinati 34.650 bresciani e 291.051 lombardi. Il dottor Stellini sottolinea che «chi non si è ancora vaccinato contro l’influenza è ancora in tempo a farlo».

L’infettivologo raccomanda, poi, la prevenzione: «Nei luoghi troppo affollati – ricorda – le persone fragili dovrebbero indossare la mascherina. È inoltre sempre buona cosa coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce e lavarsi spesso le mani».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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