Passione Meteo

La storia di Luke Howard, l'uomo che inventò le nuvole (con meteoquiz)

C'è una ragione se oggi chiamiamo le nubi per nome: e si deve a un appassionato di meteo nato nel 1772. Scopritelo qui
La sommità di un cumulonembo al tramonto
La sommità di un cumulonembo al tramonto
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Se oggi possiamo chiamare le nuvole per nome, gran parte del merito va a Luke Howard, appassionato di meteorologia nato a Londra nel 1772. Ufficialmente non era un meteorologo, ma amava vivere con la testa fra le nuvole e trascorreva interi pomeriggi ammirando il cielo. Questa grande passione lo portò a studiare i fenomeni atmosferici.

Fu proprio lui a proporre la suddivisione delle nuvole che, con qualche aggiustamento, è arrivata fino ad oggi: le nubi possono essere alte, medie, basse e a sviluppo verticale. Dai cirri, bianchi e sfilacciati, fino ai cumulonembi, che con la loro imponenza possono superare i 10.000 metri di quota, Howard diede un nome ad ogni protagonista di questo affascinante mondo di vapore acqueo, che da sempre popola i nostri cieli.

Di nubi, in questo mese di maggio, ne stiamo vedendo parecchie, ma anche nel 2019 l’instabilità atmosferica lasciò il segno, con frequenti perturbazioni e temperature nettamente inferiori alla media. A tal proposito, ecco le due risposte corrette dell'ultimo meteoquiz, dedicato al mese di maggio di quattro anni fa: in quel periodo la stazione meteorologica di Pozzolengo rilevò una minima di +4°C, mentre a Sestola, comune del Modenese a circa 1.000 metri di quota, la coltre di neve sfiorò il mezzo metro di altezza. Il monte Maddalena, invece, non si tinse di bianco e nei pluviometri della nostra città caddero circa 180 millimetri di pioggia.

Tornando a parlare di nuvole, non si può non dedicare qualche riga al maestoso cumulonembo. Il re delle nubi, che può dar vita a violenti temporali, ha due volti: visto da sotto appare come una coltre scura e minacciosa, ma se viene osservato da lontano sembra un’innocua montagna di panna montata o, se preferite, un enorme cavolfiore bianco. Nella fotografia che trovate qui sopra, potete vedere la sommità di un cumulonembo al tramonto, impreziosita da un piccolo “cappellino”, che si forma quando le correnti ascensionali sono particolarmente intense e riescono a spingere l’aria umida fino a quote molto elevate.

EMBED [Sapete come viene chiamata dai meteorologi questa curiosa nube accessoria?]

 

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