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Aprile di siccità, ma l'acqua è in arrivo: breve storia del pluviometro (che parla bresciano)

Dal 1° aprile un solo millimetro di pioggia, ma l'acqua è in arrivo. A misurarla ci aiuterà lo strumento che deve molto a un bresciano
L'osservatorio meteorologico di Mompiano, dotato di due pluviometri - Foto di Riccardo Paroni
L'osservatorio meteorologico di Mompiano, dotato di due pluviometri - Foto di Riccardo Paroni
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Un noto proverbio a sfondo meteorologico recita «aprile apriletto, ogni giorno un goccetto». Il riferimento alla piovosità di questo mese è chiaro e rispecchia una statistica consolidata: in aprile piove spesso, o meglio, dovrebbe piovere spesso, almeno secondo i dati della nostra serie storica, ma ogni regola ha le sue eccezioni.

Il problema è che stavolta siamo di fronte a due eccezioni consecutive: l’anno scorso, nel mese di aprile, i pluviometri della nostra città racimolarono 25 millimetri di pioggia e quest’anno, dal 1° aprile ad oggi, è caduto un solo millimetro.

I numeri dell'ultimo biennio sono il frutto di un deficit pluviometrico senza precedenti, ma c'è una buona notizia: domani, secondo le previsioni, arriverà una perturbazione, con piogge in pianura e nevicate sui monti. Nell'attesa di poter finalmente riaprire gli ombrelli, ecco una breve storia del pluviometro, strumento indispensabile per ogni stazione meteorologica che si rispetti.

Il pluviometro di Benedetto Castelli

Sembra che i primi prototipi siano stati realizzati in India quasi 2.500 anni fa, ma in Europa il pluviometro arrivò solo nel XVII secolo, grazie all’intuizione del monaco bresciano Benedetto Castelli, collaboratore di Galileo.

Il 1639 fu un anno molto siccitoso nelle regioni dell’Italia centrale e Castelli, che si trovava a Perugia, notò il livello particolarmente basso del Trasimeno. Durante una delle poche giornate di pioggia collocò all’aria aperta un recipiente e, dopo un’ora, l’accumulo raggiunse i 7 millimetri. Iniziò così la storia del pluviometro. L’idea di Castelli ebbe bisogno di tempo per essere apprezzata e le prime sistematiche misurazioni della pioggia furono effettuate in Francia nella seconda metà del XVII secolo.

Oggi esistono molti modelli di pluviometri, ma il principio rimane sempre lo stesso: misurare i millimetri caduti, ricordando che un millimetro di pioggia corrisponde ad un litro per metro quadrato.

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