Outdoor

«Scalo sogni», il biker Ettore Campana attende di ripartire da Davos

Il biker e scialpinista bresciano fermato in Svizzera da un'ondata di freddo attende di ripartire verso nuove cime over 3.000
  • Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
    Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
  • Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
    Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
  • Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
    Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
  • Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
    Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
  • Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
    Il viaggio di Ettore Campana tra bici e sci - 2
AA

«… quanta strada nei miei sandali, quanta ne avrà fatta Bartali …». Le parole della canzone di Paolo Conte dedicata al campione di ciclismo toscano ben si addicono al percorso che sta realizzando il bresciano Ettore Campana, partito il 15 aprile scorso in bicicletta per attraversare le Alpi nell’ambito del progetto «Scalo sogni», supportato dalle aziende bresciane Gialdini, State of Bike e Bandiere.it.

Più che i sandali però Ettore indossa, dopo le lunghe pedalate, delle moderne calzature da scialpinismo e, con gli sci ai piedi, si impegna nella salita di varie cime di altezza superiore a 3000 metri, che in queste settimane mostrano le condizioni di mutevolezza tipiche della stagione primaverile.

Il viaggio

Dopo la tappa a Solda, e una notte trascorsa in tenda a Glorenza, Campana ha affrontato il ripido e lungo Passo del Forno (2149 metri), che ha spalancato le porte alla splendida zona dell’Engadina. Si mantiene quindi ancora a contatto con quella porzione di territorio europeo che mette in continuità le aree naturali protette dell’Adamello Brenta, dell’Adamello bresciano, dello Stelvio e del Parco nazionale svizzero, all’interno delle quali la bicicletta e gli sci con le pelli offrono opportunità di fruizione in piena linea con il rispetto degli ambienti naturali attraversati

Stop forzato a Davos

Un’improvvisa ondata di freddo ha suggerito a Ettore di fermarsi temporaneamente a Davos, dove il supporto è stato offerto da amici conosciuti per via della sua attività stagionale di pizzaiolo esercitata nella celebre località turistica svizzera.

Nonostante il maltempo, e nella nebbia, Campana ha salito la facile cima del Baslersch Chopf (2.629 metri) e poi il Passo Fluela fino a 2100 metri. Con più agevoli condizioni meteo è seguita la saluta del Piz Mortel (3442 metri), raggiungendo dopo 13 giorni l'obiettivo di salire 5 cime sopra i 3000 metri.

Il viaggio continua.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia