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Ettore Campana, sulle Alpi tra bici e sci: conquistati i primi 3.000

Il bresciano, partito dal Civile in bikepacking con pelli e sci, in viaggio per sensibilizzare sulle patologie oncologiche pediatriche
  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
    Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
    Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
    Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
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  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
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  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
    Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
  • Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
    Ettore Campana, in bici con gli sci puntando ai tremila
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Il viaggio attraverso le Alpi in bicicletta di Ettore Campana, partito dall’ospedale Civile di Brescia il 15 aprile scorso, prosegue all’insegna di incontri con uomini e montagne, in un’avventura che porta con sé la volontà di sensibilizzare sulle patologie oncologiche pediatriche

Prime tappe

La prima notte di avvicinamento alla Dolomiti di Brenta è stata trascorsa al lago Roncone, e la successiva a Madonna di Campiglio, dove una serie di fortunati incontri hanno permesso a Ettore di trovare ospitalità, calore umano e supporto per il prosieguo. Sulle Dolomiti c’è stato il tempo per una sciata con le pelli sull’anticima di Cima Grostè e successiva discesa del canale nord, quindi il trasferimento in Valle di Sole con la notte trascorsa vicino al fiume Noce.

Proseguito in salita fino alla bella Valle di Pejo, all’interno del territorio trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, Ettore ha effettuato da qui il trasferimento verso la Cima Presena (3068 m), prima vetta di altezza superiore a 3.000 metri, con successivo rientro a Pejo e trasferimento in pedalata fino a Cles, dove ha trascorso due notti nella terra dei meleti.

Verso la Svizzera

Da Santa Giustina in direzione nord attraverso la Valle di Non una lunga pedalata ha permesso a Campana di arrivare a Merano per imboccare la Val Venosta, per rientrare nel versante altoatesino della storica area naturale protetta dove, a Solda, ha parcheggiato la bicicletta.

Rimessi gli sci ai piedi il nostro uomo di avventura bresciano ha messo in sequenza la salita con le pelli della Cima di Solda (3.387), del Cevedale (3.769 m) e della Cima dei Tre Cannoni, in una successione di grande soddisfazione. Il viaggio prosegue attualmente in territorio elvetico.

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