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Formazione 4.0 contro la disoccupazione tecnologica

Migliorare le competenze: la misura agevolativa c’è, ma manca una circolare dell’Agenzia delle Entrate
Formazione 4.0: le aziende sono titubanti
Formazione 4.0: le aziende sono titubanti
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La misura che permette alle aziende di risparmiare il 40% dei costi sostenuti per l’acquisizione o il consolidamento delle competenze nelle tecnologie previste dal Piano Impresa 4.0 mediante la fruizione di un bonus fiscale automatico di importo massimo di 300.000 euro (per la formazione svolta nel 2018) risulta formalmente attiva. Nei fatti la mancanza della circolare interpretativa da parte dell’Agenzia delle Entrate ne mina il suo utilizzo.

 «Le perplessità che aleggiano tra gli operatori di settore circa l’effettiva pubblicazione della circolare sono concrete», commenta Alberto Bertolotti di Ibs Consulting: «Auspichiamo tuttavia che diventi operativa per dar seguito alle esigenze emerse tra le aziende che hanno creduto nel Piano Nazionale I.4.0».

Attualmente le misure prevedono delle maggiorazioni per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi: in caso di Superammortamento l’incremento d’aliquota è pari al 30% del costo fiscale del bene e le date per completare l’investimento sono al 31 dicembre 2018, ovvero al 30 giugno 2019, a condizione che entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione; nel caso dell’Iperammortamento, che ricordiamo premia l’industria in chiave 4.0, è prevista la maxi maggiorazione del costo deducibile al 150% e i termini slittano al 31 dicembre 2018, ovvero al 31 dicembre 2019, a condizione che entro il 31 dicembre 2018 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Inoltre, per i soggetti che beneficiano dell’Iperammortamento, nel caso di investimenti in beni immateriali strumentali, si applica la maggiorazione del 40%. Alla porta la proroga della misura con una rimodulazione dell’incentivo. In attesa dei dettagli del provvedimento di proroga restano evidentemente in vigore i parametri attuali.

La misura che permette alle aziende di fruire di un contributo a fondo perduto in conto impianti, che può variare dal 2,75% al 3,575% annuo - a seconda che si tratti di investimenti ordinari o investimenti in tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti -, calcolato sul valore del cespite a fronte di investimenti in macchinari e attrezzature, ha attualmente un residuo sullo stanziamento 2018 del 9%. Sarà rifinanziata con 66 milioni di euro tra il 2019 ed il 2022.

Lo strumento che mira a stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti al fine di garantire la competitività futura delle imprese attraverso il riconoscimento di un beneficio fiscale, utilizzabile anche in caso di perdite d’esercizio, pari al 50% su spese incrementali sostenute in Ricerca e Sviluppo e riconosciuto fino ad un massimo annuale di 20 milioni di euro sino al 2020.

Il bando Al Via della Regione. La misura realizzata da Regione Lombardia con uno stanziamento originario di 300 milioni di euro e attiva sino al 2019 ha ricevuto nuova linfa grazie ad un incremento del fondo di garanzia pari a 10 milioni di euro. Questo si traduce a sua volta nella messa a disposizione di ulteriori 42 milioni di euro a sostegno dei finanziamenti aziendali.

 

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