Ambiente

Dieci proposte per una Brescia al passo coi tempi e più green

Le idee di 15 associazioni, tra cui Fridays for Future, per rendere la città ancora più sostenibile in vista della Capitale 2023
La manifestazione dei Fridays for Future del 22 aprile contro il riscaldamento globale - © www.giornaledibrescia.it
La manifestazione dei Fridays for Future del 22 aprile contro il riscaldamento globale - © www.giornaledibrescia.it
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Una capitale della cultura è anche una città capace di garantire un’ottima qualità di vita ai suoi abitanti. Che dopo la pandemia, in piena guerra in Europa, significa essenzialmente un bel posto da vivere, alla portata di tutti, rispettoso dell’ambiente e delle sue risorse, preziose e limitate. È questo il concetto portante di «Brescia al passo coi tempi», una proposta di Fridays for Future sostenuta da una quindicina di associazioni ed enti in vista del 2023, l’anno di Brescia e Bergamo Capitale italiana della Cultura.

L’idea, nata a marzo 2021 e ora in fase di campagna, consiste in un piano per rendere la città e la provincia più sostenibili e a misura delle persone.

Mobilità

Pensando al 2023, si sogna una Brescia capitale del green - © www.giornaledibrescia.it
Pensando al 2023, si sogna una Brescia capitale del green - © www.giornaledibrescia.it

La campagna, cui aderiscono anche fra gli altri Università degli Studi di Brescia, Legambiente, Acli Provinciali, Il Calabrone, Basta Veleni, è imperniata su due obiettivi principali: l’ampliamento della rete di collegamenti pubblici tra la città e provincia e il miglioramento della rete ciclabile. «Abbiamo scelto la mobilità come tema fondamentale perché ci sono tante cose che il Comune può migliorare, pur avendo già fatto molto, in modo rapido e con costi bassi - spiega Giovanni Mori, referente dei Fridays for Future locali -. Il focus sul centro storico di Brescia è semplice: è piccolo, dunque è un punto fattibile da cui partire per cambiare la situazione. E per poter dire: se non da qui, da dove?».

I dieci passi

Fedele al pragmatismo con cui si presenta, la proposta si articola in dieci passi, cioè azioni, che chiamano in causa in primo luogo la Loggia, cui i firmatari della campagnia chiedono di valorizzare l’esistente e promouovere la mobilità dolce con nuovi espedienti. Per esempio (passo numero uno) aprendo un concorso pubblico rivolto agli esercenti del centro per installare rastrelliere per biciclette fuori dai loro negozi e rimuovendo la tassa di occupazione di suolo pubblico per i negozianti che si propongono per metterle.

Ma il fulcro di «Brescia al passo coi tempi» è la pedonalizzazione completa del centro storico, che però deve essere «intelligente e graduale», partendo da quanto già fatto. E quindi, rendere esclusivamente pedonali via X Giornate e via Musei (piano peraltro condiviso dall’Amministrazione comunale, che quest’anno le chiuderà al traffico), per poi allargarsi alle aree circostanti secondo la logica di «low emissions zones», zone a basse emissioni, che escludono cioè i veicoli più inquinanti attorno al perimetro delle mure venete. Al loro posto, prevede il piano, vanno invece incentivate le bici con più ciclabili ma anche introducendo un premio per chi le predilige alla macchina, per esempio uno sconto per i dipendenti comunali o di aziende da utilizzare nei negozi che aderiscono all’iniziativa.

Il logo per la campagna «Brescia al passo coi tempi» - © www.giornaledibrescia.it
Il logo per la campagna «Brescia al passo coi tempi» - © www.giornaledibrescia.it

In parallelo andrebbero promossi i cinquemila posti auto sul ring per ridurre l’assalto al parcheggio di piazza Vittoria, dove invece andrebbero introdotte tariffe più alte nel weekend per spingere all’uso dei mezzi pubblici. Il tutto, se possibile, entro Natale 2022. Ma è un risultato ottenibile, scrivono i firmatari sul sito Bresciaalpassocoitempi.it, solo con «una efficace e capillare comunicazione di cosa si sta facendo, perché e con quali vantaggi diretti e indiretti per la cittadinanza».

Mantra che i sostenitori della campagna hanno già fatto proprio, promuovendo una petizione sul sito che ha raggiunto 26710 firme e coinvolgendo le attività commerciali per chiedere un centro aperto solo alle persone (per ora, hanno aderito in 22). «Sono tutti spunti che riuniscono idee portate avanti negli anni da varie associazioni - conclude Giovanni Mori. - Ora stiamo passando alla fase successiva: vogliamo formare una task force insieme a comitati e consigli di quartiere per coinvolgere la cittadinanza nell’ideazione di una capitale davvero sostenibile per il 2023, con visioni a lungo termine».

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