Polveri sottili, metà provincia oltre i limiti

Nel 2022 un centinaio di comuni bresciani hanno superato il tetto massimo di giorni oltre il limite concesso dalla normativa europea
In pianura le concentrazioni di Pm10 sono più alte © www.giornaledibrescia.it
In pianura le concentrazioni di Pm10 sono più alte © www.giornaledibrescia.it
AA

Che a Brescia tira una brutta aria si sa. Ma non è solo un problema della città e della sua area metropolitana. L’analisi dei dati dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) o, meglio, delle medie giornaliere per tutti i 365 giorni dell’anno, definite per tutti i comuni bresciani, evidenziano criticità che coinvolgono un’ampia fascia del territorio provinciale. Arpa Lombardia tiene monitorato quotidianamente questo inquinante con le centraline e, in assenza di rilevazioni dirette, grazie ad un modello matematico che esprime la media giornaliera delle polveri sottili in tutti i comuni. La provincia di Brescia, infatti, in ampia parte, si colloca all’interno di quell’area della Pianura Padana che viene considerata come una delle più inquinate d’Europa, a causa degli alti livelli di particolato presenti nell’atmosfera (Pm10 e Pm 2,5).

Il Pm10

Considerando il Pm10, la normativa vigente, fissa un limite giornaliero di 50 μg/m3 (microgrammi/metro cubo) ma, oltre questo, stabilisce che tale valore non può essere superato all’infinito, limitando a 35 le giornate nell’anno di smog elevato e, ad un valore di 40 µg/m³, il livello medio tollerato nell’anno. Pm10 è un acronimo che significa Particulate Matter 10 µm, ovvero materiale particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri. Il particolato è pericoloso perché si insidia nell’organismo umano, a livello del sistema respiratorio, aumentando l’incidenza dei tumori, specie quelli polmonari.

I livelli nei Comuni bresciani

Nel 2022 un centinaio di comuni bresciani hanno superato il tetto massimo concesso dalla normativa europea per gli sforamenti dei valori limite per le polveri sottili. E non solo. Tra questi 99 comuni, in un terzo dei casi, si conta una quantità di sforamenti superiore ai 70 giorni, valore più che doppio rispetto alla soglia concessa dalla normativa vigente.

Diciamo subito che la mappa della provincia è nettamente definita secondo i valori del Pm10. In sintesi, tutta la montagna presenta valori assai contenuti, nella media annuale, sotto i 10 µg/m³, mentre la fascia pedemontana e collinare sembra fare da spartiacque rispetto alla pianura, che presenta, in tutta la sua estensione, valori superiori a 30 µg/m³. Insomma la buona aria. Tutt’altra aria nella grande pianura bresciana e in qualche ambito pedemontano.

Gli 85 comuni che superano, nella media annuale, i 30 µg/m³, sono tutti localizzati sotto la linea che taglia la provincia da Palazzolo sull’Oglio (30,8 µg/m³) a Desenzano del Garda (30,0 µg/m³) comprendente il Comune Capoluogo (32,2 µg/m³) e il suo Hinterland. In questa ampia porzione del territorio provinciale si registrano condizioni relativamente peggiori, sopra i 35 µg/m³ nella media annuale, a Manerbio (35,6 µg/m³), Verolanuova (35,5 µg/m³), Offlaga (35,3 µg/m³), Quinzano d’Oglio, San Paolo, Castenedolo, Bassano Bresciano, e Borgo San Giacomo (35,2 µg/m³) ed ancora a Barbariga, Montirone e Bagnolo Mella (35,1 µg/m³).

I comuni in cui la situazione nel 2022 migliora, rispetto al 2021, sono quelli dove quasi non si pone il problema poveri sottili mentre, a peggiorare in misura maggiore, sono quasi tutti comuni che già presentavano concentrazioni di polveri sottili elevate. 

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia