Il console cinese Liu Kan: «I dazi chiudono il mondo, più dialogo con l’Ue»

Al Mita, Museo internazionale del tappeto antico, da domani apre i battenti la mostra «Le Trame del Dragone - tappeti cinesi delle dinastie imperiali». In occasione del preview ieri pomeriggio era presente il console generale della Repubblica popolare cinese, Liu Kan. Un’opportunità per approfondire i temi della politica internazionale.
Cina ed Europa hanno vissuto momenti di alti e bassi, oggi la situazione globale è delicata. A che punto siamo?
Oggi ricorre il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche sino-europee e il rapporto tra Cina e Unione europea è diventato uno dei più importanti al mondo. La cooperazione economica e commerciale, che era quasi nulla all’inizio, ha raggiunto oggi una portata molto rilevante. Quando furono instaurate le relazioni diplomatiche, il volume degli scambi ammontava a 2,4 miliardi di dollari. Oggi è arrivato a 785,8 miliardi di dollari. Ciò significa che l’attuale interscambio commerciale realizzato in un solo giorno equivale all’intero volume annuale di 50 anni fa. Anche gli investimenti bilaterali sono cresciuti da quasi zero a 260 miliardi di dollari. Il rapporto Cina-UE ha quindi compiuto continui progressi, fino a costruire un partenariato strategico globale. Data la vastità della cooperazione, è inevitabile che emergano alcune divergenze. Tuttavia, esse non devono ostacolare la collaborazione. I rapporti economici tra Cina e Unione Europea sono caratterizzati da complementarità e reciproco vantaggio. La chiave è gestire e superare le differenze attraverso un dialogo sincero. Le due parti hanno piena capacità di trovare un equilibrio dinamico nel processo di sviluppo comune. In un momento di incertezze globali, Cina e UE devono proteggere ancora di più i risultati della cooperazione.
Xi Jinping, parlando a Davos, ha detto che i dazi chiudono il mondo e ostacolano la globalizzazione. Oggi gli Stati Uniti stanno seguendo una linea protezionista. Qual è la posizione della Cina su questa situazione?
Ha menzionato correttamente le parole del presidente Xi Jinping: la globalizzazione è come una stanza che deve essere aperta affinché vi entrino la luce e il sole. I dazi, invece, chiudono quella stanza, bloccando la circolazione e limitando lo sviluppo condiviso. Questa visione è ancora più rilevante oggi. I dazi introdotti dal governo Trump hanno interrotto il normale funzionamento degli scambi commerciali globali. La Cina si oppone con fermezza a ogni forma di unilateralismo, perché crede che le questioni commerciali debbano essere affrontate e risolte attraverso il dialogo, la negoziazione e il rispetto reciproco.
Sono cambiati i rapporti con l’Italia dopo l’uscita dal Memorandum della Via della Seta?
L’anno scorso sia il presidente Mattarella sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno visitato la Cina. Il 2024 ha segnato il 20° anniversario del partenariato strategico Cina-Italia, mentre quest’anno celebriamo il 55° anniversario delle relazioni diplomatiche. Nel corso delle visite ufficiali le due parti hanno firmato il Piano d’Azione triennale per rafforzare il partenariato: un documento che guida lo sviluppo dei rapporti bilaterali e individua come prioritarie la cooperazione economica, gli investimenti, la finanza, la ricerca scientifica e tecnologica, le infrastrutture, l’istruzione e lo sviluppo verde. Dunque, il quadro generale della cooperazione non solo non si è indebolito, ma continua ad ampliarsi grazie alla volontà dei leader dei due Paesi. Al G20 si è poi tenuto l’incontro tra il premier cinese e la presidente Meloni, durante il quale è stata confermata la volontà di proseguire su una strada di collaborazione pragmatica. L’Italia è il quarto partner commerciale della Cina nell’Unione Europea, mentre la Cina è il primo partner dell’Italia in Asia. Per il terzo anno consecutivo il commercio bilaterale ha superato i 70 miliardi di dollari. Esiste inoltre un numero elevato di voli diretti fra i due Paesi, che facilitano gli scambi economici, culturali e turistici.
Brescia è uno dei principali poli industriali italiani. Quali opportunità vede la Cina nella cooperazione con questo territorio?
Il Nord Italia rappresenta storicamente il motore economico del Paese e Brescia, in particolare, è un territorio dotato di un settore industriale e manifatturiero di altissimo livello. La città possiede una lunga storia, un ricco patrimonio culturale e un ecosistema economico molto articolato, con una produzione avanzata di componentistica per l’automotive che la rende una delle realtà più competitive in Europa. Questi elementi costituiscono una base molto solida per sviluppare una cooperazione pragmatica tra Cina e Brescia.
Le imprese bresciane hanno le capacità tecnologiche e industriali per dialogare con il mercato cinese, mentre molte aziende cinesi sono interessate a conoscere meglio questo territorio, che combina innovazione, specializzazione e tradizione manifatturiera. In Cina esistono importanti piattaforme come l’Expo per l’Import, l’Expo dei beni di consumo e l’Expo della supply chain e dello sviluppo commerciale: sono occasioni ideali affinché le imprese bresciane conoscano la Cina e siano conosciute dai cinesi, creando nuove connessioni e cooperazioni. Allo stesso tempo, possiamo agevolare l’arrivo in Italia di delegazioni economiche e imprenditoriali cinesi. Le visite reciproche sono fondamentali per far crescere la cooperazione.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
