Passione Meteo

L’estate si è presa una pausa: nessuna ondata di caldo in arrivo

Riccardo Paroni
Ieri le massime non hanno superato i 23 gradi, ma parlare di freddo record sarebbe un errore
Cieli grigi e atmosfere autunnali in provincia - © www.giornaledibrescia.it
Cieli grigi e atmosfere autunnali in provincia - © www.giornaledibrescia.it
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Quello di ieri è stato un «break estivo» in piena regola. Le temperature sono letteralmente crollate, regalandoci una giornata molto più fredda della media, tanto che le massime non sono riuscite a superare i 22-23°C. Evento eccezionale? Ordinaria amministrazione? Come sempre, quando si parla di meteorologia e climatologia, bisogna dare il giusto peso a ciò che accade e l’unico modo per farlo è affidarsi ai dati.

Innanzitutto, sarebbe un grave errore parlare di «freddo record», perché in passato, nel mese di luglio, abbiamo assistito a cali termici ben più importanti. Per quanto riguarda le minime, siamo rimasti lontanissimi dal primato del 22 luglio 1980, quando la colonnina di mercurio, a Ghedi, scese fino a +9,4°C. Più interessanti le massime, che ieri hanno fatto fatica a superare i 22-23°C, ma anche in questo caso non si è trattato di un record assoluto: nel pomeriggio dell’11 luglio 1992 la massima si fermò a +17,4°C.

Nessuna ondata di caldo all’orizzonte

Nella nostra serie storica troviamo vari esempi di bruschi cali termici avvenuti nel cuore dell’estate, ma è giusto sottolineare il fatto che stiamo vivendo una fase fredda rilevante e tutt’altro che consueta un periodo che di solito è il più caldo dell’anno. Inoltre, la tendenza proposta dai modelli matematici è chiara: nessuna ondata di caldo all’orizzonte. La storia insegna che l’anticiclone subtropicale africano può mostrare i muscoli anche dopo Ferragosto, ma con il passare delle settimane la probabilità di andare incontro a picchi superiori ai 34-35°C diminuisce.

Non confondiamo meteo e clima

Come ribadito più volte, è importante distinguere meteo e clima: porre sullo stesso piano un singolo evento (come la parentesi fresca che stiamo vivendo) e una tendenza climatica pluridecennale non ha alcun senso. Oggi vivremo la quinta giornata consecutiva più fredda della media, tuttavia si tratta solo di una breve parentesi, per quanto degna di nota. Se proviamo ad analizzare i dati di Ghedi dal 1° gennaio al 28 luglio, emerge un quadro dai contorni ben definiti: abbiamo vissuto 118 giornate più calde della media, 71 nella norma e solo 20 più fredde della media. In altri termini, stiamo vivendo la classica eccezione che conferma la regola.

Chiarito questo aspetto, sveliamo la soluzione dell’ultimo meteoquiz: i tornado possono verificarsi anche Italia e in alcuni casi la loro violenza è devastante, tanto da poterli classificare come F4 o F5. Emblematico il caso del 24 luglio 1930, quando la cosiddetta “tromba del Montello” mise in ginocchio la provincia di Treviso. Ora spazio al nuovo meteoquiz, con una precisazione: quando parliamo di mesi estivi, facciamo riferimento al calendario meteorologico, quindi consideriamo giugno, luglio e agosto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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