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Guerra tra alpinisti, Moro contro Confortola: «Bugie sugli Ottomila»

La Redazione Web
Secondo lo scalatore italiano il collega non ha raggiunto tutte le vette da lui dichiarate. La replica: «Qui c’è dell’invidia»
Simone Moro - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Simone Moro - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Scoppia la polemica nel mondo dell'alpinismo himalayano. Simone Moro, uno degli scalatori italiani più conosciuti al mondo (ha salito quattro Ottomila nella stagione invernale), si scaglia contro un collega, Marco Confortola, altro big delle alte quote, contestandogli di non aver raggiunto tutte le vette da lui dichiarate.

In un'intervista online su «Lo scarpone», portale del Club alpino italiano, Moro spiega: «Quello che stiamo portando avanti non è un trattamento contro Confortola, ma a favore della verità e degli obblighi e doveri di un alpinista: se vai nelle scuole, se vuoi fare il formatore, vuol dire che sei un simbolo di onestà, del senso civico e dei valori. E nei valori c'è anche quello della verità e di saper provare la tua verità».

Poi aggiunge: «Sono stato 121 volte in Nepal, da quasi 35 anni vado li e posso dire che non si muove foglia nel mondo di quelle scalate senza che non lo venga a sapere e come me moltissime altre persone. Oggi è impossibile nascondere qualcosa. Ho raccolto e mostrato molte versioni di persone diverse che dicono e scrivono nero su bianco che Confortola queste vette non le ha salite. Allora abbiamo chiesto pubblicamente: mi dimostri per piacere che tu queste vette le hai salite? Mi fai vedere le foto di vetta? E già a questa domanda arriva la risposta: tante delle foto di vetta non sono le sue e sono taroccate senza timore di smentita visto che sono state fatte vedere ai veri autori e pure fatte analizzare da esperti grafici e fotografi».

Tra le cime 'contestate' ci sono il Makalu, il Kangchenjunga, l'Annapurna, il Nanga Parbat e il Dhaulagiri. Marco Confortola, valtellinese classe 1971, il 20 luglio scorso ha annunciato il raggiungimento della vetta del Gasherbrum I, completando così la collezione dei 14 Ottomila. Nel 2009 sopravvisse ad un bivacco notturno sul K2 a causa del crollo di un seracco (morirono 11 alpinisti), riportando amputazioni alle dita dei piedi.

La replica di Confortola

Marco Confortola - Foto Instagram
Marco Confortola - Foto Instagram

«Il vero problema è il mal di pancia che si ha sempre: io non metto in dubbio quello che fanno gli altri, ma qua c'è l'invidia». La replica di Confortola che aggiunge: «Mi dispiace perché tutte le volte c'è sempre una questione, non parliamo mai di cose importanti, di cose belle, ma dobbiamo soffermarci sempre sulle polemiche. Perché non parliamo della scuola in Nepal o dell'intervento di soccorso al Dhaulagiri dove ne abbiamo salvati sette? Nella società oggi e anche nel mondo dell’alpinismo, quante polemiche».

In un intervista rilasciato a Lo Scarpone precisa:«Sull'Annapurna è la mia parola contro quella di Silvio Mondinelli. Lui scendeva e io salivo. Sul Kangchenjunga ho avuto un edema corneale: lì c'è un orologio, ma l'orologio non va bene. Fate quello che volete, io ero in cima, poi fate quello che volete. Sul Nanga sono tre anni che continuano a martellare ma c'è il certificato di vetta».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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