Con il GdB compiono 80 anni anche democrazia e libertà

L’Ottantesimo di fondazione del Giornale di Brescia, gioiosamente festeggiato nella nostra redazione e che proseguirà nei prossimi mesi, rilancia l’attualità della sua ragione fondativa. Coincide con l’ottantesimo della Festa di Liberazione dal fascismo, spirito di libertà che lo volle come suo portavoce e garante sul nostro territorio. Oggi ci stiamo nuovamente interrogando: in cosa consiste concretamente la democrazia in Italia e nel mondo? Quanto è ancora vitale la radice europea e occidentale, che fondò questo sistema di partecipazione alla gestione della convivenza umana?
Il messaggio «ora e sempre resistenza» racchiude la convinzione che il cammino sia in corso e l’esito non scontato. Siamo alle prese con il terremoto Trump, che disarticola storiche alleanze; la guerra innescata da Putin con l’invasione dell’Ucraina, che mette in discussione i confini europei; la Cina, che vuole incassare i benefit dalla divisione della fu alleanza americana; il resto del mondo, che chiede più spazio; l’Italia, che non ha chiuso i conti con l’era fascista e si divide su manifestazioni e programmi di oggi e domani.
L’anniversario è caduto nei giorni del cordoglio per la morte di Papa Francesco e degli interrogativi su chi verrà designato e che ruolo giocherà negli equilibri mondiali, che Bergoglio aveva apertamente affrontato mettendo in campo la voce e la credibilità della Chiesa Cattolica per un nuovo mondo. Una parentesi che si chiude o l’avvio di una storia innovata? Saranno pure ragionamenti in politichese, che non interpretano lo spirito provvidenziale del Conclave anzi lo deformano, ma che l’informazione nostrana e internazionale descriva la scelta che i cardinali si accingono a compiere come una competizione tra innovatori e conservatori, la dice lunga sulla stagione che stiamo vivendo. Pure il papato viene chiamato in campo nel ridisegno delle trame internazionali.
Il giornale vive oggi di una galassia di strumenti informativi che si calano, da interpreti e propositori, in un contesto che è altro rispetto alle stagioni precedentemente vissute. Rimangono le ragioni fondative, innescate in uno scenario che allora era scritto su che cosa si intendeva fare ed oggi vanno calate in un cambiamento sulle prospettive da innervare. Il calo costante della partecipazione al voto interroga quotidianamente su quanto siamo disposti ad investire in un futuro di partecipazione democratica personale o ad affidare a leadership individuali che decidono per noi, libere di modificare le scelte a secondo delle valutazioni del momento.
La festa dell’ottantesimo del GdB è un impegno a restare in campo perché il nostro territorio e la gente che lo abita e lo vive siano protagonisti. Con idee, valori, impegni di chiaro riferimento. Si tratti di interpretare le scelte dei cardinali in relazione al papato che verrà, quelle dei politici italiani sul modo di stare in Europa e in Patria, quelle sull’amministrare le comunità locali. Un patto che si rinnova e conferma l’attualità di una presenza in forza della consapevolezza della sua storia.
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