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Si è parlato del depuratore del Garda in audizione alla Camera

La proposta finale è stata di rivedere l'accordo del 2017 tra Brescia e Verona. Nessuna emergenza per la condotta sublacuale
DEPURATORE, AUDIZIONE ALLA CAMERA
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Fermarsi, ripensare tutto e rivedere l’accordo sottoscritto nel 2017 tra Verona e Brescia. Si è conclusa con questa proposta, sollevata dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Claudio Cominardi e Devis Dori, l'audizione in commissione Ambiente alla Camera dei Deputati in merito al sistema di collettamento e di depurazione del lago di Garda.

Dall'audizione è emersa l'assenza di qualsiasi situazione di emergenza riguardo alla condotta sub lacuale che oggi porta le acque reflue della sponda bresciana del Benaco nel depuratore di Peschiera, concetto del resto ribadito dalla stessa Acque Bresciane nella relazione pubblicata sul loro sito il 14 giugno scorso. Stando così le cose, è stato detto in commissione, la nomina di un commissario straordinario non sarebbe necessaria.

Anche l'onorevole Alfredo Bazoli del Pd ha precisato di condividere le perplessità dei comitati sulla scelta del governo di imporre un commissario. 

Ad aprire l'audizione è stato il prefetto di Brescia e commissario straordinario, Attilio Visconti, che ha ripercorso l'iter che lo ha portato ad indicare come scelta l'opzione Gavardo-Montichiari. Tra i parlamentari sono intervenute anche Vania Valbusa ed Eva Lorenzoni della Lega, favorevoli alle scelte operate finora da Visconti. A seguire è stata la volta dei rappresentanti dei comitati, che hanno ribadito tutte le loro perplessità sul progetto Gavardo-Montichiari.

 

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