Politiche 2022: presentate le prime otto liste a Milano, tra i big c'è solo il M5s

Sbuffa la dipendente del tribunale che vorrebbe essere ovunque tranne che a Palazzo di Giustizia domenica 21 agosto. «Ci tocca lavorare ed interrompere le ferie». In una Milano deserta, con decine di posti auto liberi e un cielo clamorosamente azzurro, è andato in scena il primo giorno di deposito delle liste elettorali per le elezioni del 25 settembre. Appuntamento dalle 8 alle 20. Giornalisti, fotografi ed operatori tv costretti a stare in strada. «È un giorno festivo, non è ammesso il pubblico» si giustificano gli addetti alla sicurezza. Non si aspettavano che la stampa potesse essere presente. Al primo piano della Corte d’appello si depositano le liste per la Camera, mentre al terzo i candidati al Senato.
La giornata
All’apertura delle porte c’è già un gruppetto con scatoloni in mano pieni di fogli firmati. Sono i gilet arancioni dell’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo.

Partito animalista
Non sanno nemmeno chi devono incontrare invece le tre persone che hanno tra le mani i documenti di accettazione della candidatura. «Siamo del partito animalista. Cerchiamo la signorina, la signorina... Come si chiama?». Nessuno dei tre sa rispondere e l’attesa si fa lunga. «Ci ha dato il simbolo un parlamentare ma non ricordiamo il nome. Ci è stato detto di presentarci qui». Hanno le idee un po’ confuse e quando i giornalisti chiedono di poter avere i nomi dei candidati, la risposta è tutta un programma. «Ma per i nomi c’è tempo per farli». Poi se ne vanno. Torneranno più tardi con «la signorina» nel frattempo trovata e altri tre candidati. Il simbolo che hanno ottenuto è quello dell’Ucdl. Depositano quattro liste alla Camera e tre al Senato.

Free
Alle 10.15 si presenta Marco Lusetti, ex vicesegretario della Lega Nord in Emilia Romagna. «Mi hanno cacciato quando ho fatto esplodere il caso della mala gestione delle finanze all’epoca di Rosi Mauro». Ora rappresenta Free, con il simbolo stampato sulla polo bianca che indossa. È un omino che prende a calci Pinocchio. «Vogliamo prendere a calci chi a partire dalla gestione della pandemia non ha rispettato la Costituzione» spiega Lusetti. Presentano 844 firme contro le 750 che basterebbero, è una sola lista alla Camera nel collegio Lombardia 4 che comprende anche dieci comuni bresciani finiti sotto Cremona. Alle 12 esatte un rider in bici elettrica si ferma davanti all’ingresso del tribunale in via Freguglia. No liste, no firme, ma solo la consegna del pranzo dei dipendenti pubblici.

Il primo giorno, tra i big, solo il M5s
Alle 12.24 è il turno di Ppa, il movimento delle partite Iva. «Depositiamo e poi rendiamo pubbliche le candidature» annunciano i quattro delegati. Che all’uscita non hanno però i nomi in lista. «Parlerà il nostro presidente Massimo Gervasi. Quello che vogliamo è portare in parlamento la voce delle partite IVA. Flat Tax? Non ci credo» è il pensiero di Simone Roccotiello candidato in Lombardia 1.
Il primo, e unico, partito maggiore che decide di depositare le liste nel primo giorno utile è il Movimento Cinque Stelle. È il bergamasco Dario Violi, consigliere regionale dei pentastellati, nonché coordinatore lombardo del Movimento, a presentarsi in Corte d’appello con liste e nomi. «Tutto confermato rispetto a quanto emerso alla vigilia. Stiamo crescendo nei sondaggi e possiamo stupire» dice convinto. E tra i nomi confermati c’è quello di Samuel Sorial, fratello del già deputato Giorgio. «Quello delle parentele è un non problema. Nel Movimento ci sono sempre stati fratelli o sorelle che partecipano alle competizioni e quindi la polemica non ci interessa» taglia corto Violi.
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Gli ultimi arrivi
Mentre in lontananza si riunisce un gruppetto di quaranta persone per un flash mob. Esponenti di Unione popolare di De Magistris che sulle note di «Come è bello far l’amore da Trieste in giù» di Raffaella Carrà depositano le liste. «In tutti i collegi della Lombardia», assicurano. In lista anche Giovanna Giacopini già in corsa per la Loggia nel 2013 per Brescia Solidale e Libertaria. Alle 16 è il momento di Vita che ha come riferimento nazionale l’ex parlamentare 5s Sara Cunial, movimento con tendenze no green pass e free vax che nel collegio bresciano ha candidato l’infermiere del Civile Mariano De Mattia, riferimento delle manifestazioni no Green Pass dei mesi scorsi nella nostra città. Chiude la giornata milanese, l’ottavo partito che guarda al voto del 25 settembre. È Italexit di Gianluigi Paragone. Nessuno si sbilancia sui nominativi e sul deposito della candidature. «Avendo dovuto presentare le firme fino a quando la Corte d’appello non dà l’ok non vogliamo parlare per scaramanzia». Con un’eccezione: «Paragone sarà candidato a Milano per la Camera e in Puglia». E alle 20 chiude il sipario. Oggi si riparte e sarà la volta di tutti gli altri a partire dai big del centrodestra e del centrosinistra. E poi il terzo polo. E sul toto candidature scorreranno finalmente i titoli di coda.
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