Italia e Estero

Regione e riforma sanitaria, Moratti: «Non serve riapprovarla»

Così la vice presidente della Lombardia ha riferito in Consiglio regionale dopo le osservazioni del Governo
Un medico in ospedale (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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«La riforma è stata approvata ed entrerà in vigore nella sua pienezza normativa, prima in Italia ad utilizzare i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

Lo ha spiegato la vice presidente e assessora al Welfare Letizia Moratti riferendo in Consiglio regionale sui rilievi mossi dal Governo alla legge sanitaria, spiegando che «non è esatto sostenere che essa debba tornare in Aula e debba essere assoggettata ad una nuova approvazione».

La legge «è approvata a tutti gli effetti, nelle sua integrità legislativa, tant'è che chi non la dovesse osservare ne subirà tutte le conseguenze legali, anche di carattere sanzionatorio», ha affermato Moratti. Inoltre, a differenza della precedente riforma Maroni del 2015, sperimentale e a termine, «questa legge - ha aggiunto l'assessora -, invece, non è inficiata da nessun vincolo, ha carattere non di provvisorietà quinquennale, ma di definitività. Ed anche questo è per noi motivo di soddisfazione».

Sul testo, approvato a novembre da Palazzo Pirelli, è arrivato lunedì il via libera del Cdm, che non ha impugnato la legge, condizionato tuttavia alla richiesta di alcune modifiche che la Regione dovrebbe approvare entro marzo. Gli aggiustamenti dovrebbero essere inseriti nella nuova legge regionale di revisione, come ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della commissione Sanità Emanuele Monti (Lega), parlando solo di «dettagli tecnici». 

A chiedere a Moratti di riferire oggi in Aula, nella prima seduta utile, il Pd con altri gruppi di opposizione (+Europa, Azione, Civici), mentre il Movimento 5 Stelle ha chiesto all'assessore di mettere a disposizione dei consiglieri l'intera documentazione.

 

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