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Quarantena più breve per i vaccinati: la parola al Cts

La proposta delle Regioni: «liberare» chi ha fatto 3 dosi e tampone solo ai sintomatici
Mascherine Ffp2 - © www.giornaledibrescia.it
Mascherine Ffp2 - © www.giornaledibrescia.it
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Alleggerire e cambiare il sistema del contact tracing, azzerando la quarantena per i vaccinati con booster che sono venuti a contatto con un positivo e, in questi casi, effettuare il tampone solo a chi in seguito dovesse risultare sintomatico: è quanto chiedono i governatori nell'ambito della Conferenza delle Regioni che si è riunita oggi e che sottopone un documento al Cts su questi aspetti. Nelle prossime ore è previsto un incontro dei presidenti di Regione con il Governo.

Intanto Omicron dilaga e il Paese rischia il blocco delle attività, o la rimodulazione come nel caso di Trenord, a causa delle tante persone in isolamento perchè entrate in contatto con i contagiati (attualmente sono 600mila). A pronunciarsi sulla questione sarà il Comitato Tecnico Scientifico.

I governatori hanno inviato il documento al Cts con le richieste. Modifiche che, spiegano, sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, «saltato» in diversi territori. In campo ci sono diverse ipotesi e un punto di caduta potrebbe essere quello di ridurre la quarantena da 7 a 5 giorni per chi è vaccinato con terza dose. È certo invece che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati. Allo studio anche la possibile revisione dei criteri di definizione del «contatto stretto», ovvero che espone ad un «alto rischio», e della definizione di «basso rischio» contenuti nella circolare del ministero dell’agosto scorso. In quel documento si specifica che di fronte a un «basso rischio» la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo in assenza di sintomi.

Un’altra riflessione potrebbe arrivare su eventuali deroghe o riduzioni dei giorni di quarantena per quegli operatori sanitari venuti a contatto, fuori dal proprio ambito lavorativo, con persone positive: un provvedimento di questo tipo punterebbe a evitare eventuali carenze di personale sanitario dovuto all’isolamento obbligatorio.

Mascherine. L’isolamento non è l’unico argomento sul tavolo del Governo, che dopo il pronunciamento degli scienziati potrebbe chiedere una condivisione politica per un’eventuale ordinanza ad hoc del ministero della Salute. Tra i temi anche quello dei prezzi calmierati per le mascherine Ffp2 il cui costo (obbligatorie sui mezzi di trasporto pubblico locale, in cinema, teatri e altri luoghi) potrebbe aggirarsi intorno a un euro.

Scuole. Altra questione è il fronte scuola: una nuova stretta potrebbe arrivare proprio sulla gestione dei contagi in classe. Non è escluso che, a fronte dei numeri in ascesa dei positivi, si torni a prendere in considerazione da gennaio la proposta (già avanzata ma poi ritirata) di prevedere la quarantena per un’intera classe nel caso di un solo alunno positivo (al momento l’isolamento per tutti scatta con 3 contagi). Obblighi. Quanto all’obbligatorietà del vaccino anche per altre categorie di lavoratori, dopo sanitari, insegnanti e forze dell’ordine, «il governo è ancora in tempo per introdurlo», insiste il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. E il ministro per la Funzione pubblica, Renato Brunetta auspica «un super Green pass per tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo». Ormai «bisogna valutare misure più restrittive come l’obbligo vaccinale» o «l’ipotesi di limitare la circolazione delle persone che non hanno la protezione», aggiunge il ministro per il Lavoro, Andrea Orlando, che rilancia sul lockdown dei non vaccinati.

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