Italia e Estero

Montagna a lutto, dieci morti sulle Alpi in poche ore

Quattro distinti incidenti, cinque le vittime italiane travolte in Svizzera da una bufera e dal gelo
Un elicottero impegnato nei soccorsi (archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un elicottero impegnato nei soccorsi (archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il mondo della montagna, la grande famiglia che unisce quanti amano la natura bella e aspra delle cime, ha conosciuto ieri una giornata quanto mai nefasta. Alla morte in Nepal dell'alpinista di Pozzolengo Simone La Terra, impegnato nell'ascensione al suo sesto ottomila, si sono aggiunte in poche ore le notizie di quattro distinte tragedie sull'arco alpino.

Ingannati da una fitta nebbia e intrappolati da un vento gelido che ha fatto precipitare la temperatura fino a 20 gradi sotto lo zero: così in meno di 24 ore sono morti dieci alpinisti sulle Alpi tra Italia, Francia e Svizzera.

La tragedia più rilevante è avvenuta sulle Alpi svizzere dove sono morti 5 italiani, tra cui anche Marco Castiglioni, la guida alpina italiana di 59 anni che guidava la comitiva di alpinisti, e altre quattro sono in gravi condizioni a causa dell'ipotermia. Due comitive di 10 e 4 persone di varie nazionalità, tra cui anche tedeschi e francesi, sono cadute nella trappola di una violenta tempesta in alta quota, scatenatasi ieri e prevista dai bollettini meteo.

Si trovavano nella zona della Pigna d'Arolla, a oltre 3.000 metri lungo il percorso della Haute Route, un itinerario scialpinistico molto frequentato in queste settimane che collega Chamonix, ai piedi del Monte Bianco, con Zermatt, sotto il Cervino. Erano attese domenica notte al rifugio Des Vignettes, ma non ci sono mai arrivate.

L'operazione di salvataggio è partita dopo un allarme lanciato verso le 6.30. Tre delle cinque vittime sono decedute dopo l'arrivo in ospedale, mentre uno era già morto, dopo essere precipitato. La quinta vittima ha cessato di lottare nella tarda serata di ieri. Tutti i feriti sono stati trasportati negli ospedali del Canton Vallese, Berna e Losanna.

Il gruppo era condotto dalla guida alpina deceduta e dalla moglie bulgara Kalina Damyanova, guida escursionistica. Il loro programma prevedeva per la giornata di ieri, la quarta delle sei in calendario, il tratto tra i rifugi Des Dix e Des Vignettes. Con loro hanno perso la vita tre bolzanini, noti negli ambienti del Cai altoatesino. Si tratta di Elisabetta Paolucci di 44 anni, Marcello Alberti, di 53 anni e di sua moglie Gabriella Bernardi di 52. Quanto ai sopravvissuti, tre di loro versano in condizioni disperate per l'ipotermia in cui si trovavano sino al momento dell'arrivo dei soccorsi.

Ad aggravare il bilancio dell'ondata di maltempo che si è abbattuta ieri sulla dorsale alpina ci sono state altre tre tragedie. La prima sul versante Sud del Monte Rosa dove un'escursionista russa si è avventurata con le ciaspole a 4.200 metri di altitudine e si è smarrita. Il suo corpo senza vita è stato avvistato, ma non ancora raggiunto dai soccorritori ostacolati dalle proibitive condizioni meteorologiche. 

In Francia, ai piedi del Monte Bianco, due scialpinisti francesi sono morti in altrettanti incidenti: un 35enne di Annecy ha perso la vita «a causa delle pessime condizioni meteo» ed è stato recuperato oggi sull'Aiguille Verte, mentre una valanga ha investito oggi un gruppo di quattro sciatori d'oltralpe sul versante Est dell'Aiguille du Midi, nei pressi del ghiacciaio Rond. Tre sono rimasti illesi mentre un 35enne è morto.

Infine, due giovani alpinisti svizzeri di 21 e 22 anni sono stati trovati senza vita stamane sulle Alpi bernesi, nella zona del monte Monch, a 4.105 metri. Secondo quanto riferito dalla polizia cantonale di Berna, non sono sopravvissuti alle basse temperature e allo sfinimento.
 

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