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Eutanasia legale, Bazoli: «Decisione attesa, tocca al Parlamento»

Dopo la decisione della Corte costituzionale che ritiene inammissibile il referendum, le parole del relatore della legge sul fine vita
Deputato  Pd. Alfredo Bazoli è relatore della legge sul suicidio assistito -  © www.giornaledibrescia.it
Deputato Pd. Alfredo Bazoli è relatore della legge sul suicidio assistito - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo un’ora dalla decisione della Corte costituzionale che sancisce l’inammissibilità del referendum sull’eutanasia, la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che domani riprenderà in aula l’esame del disegno di legge sul fine vita. Torna protagonista il deputato bresciano del Partito democratico, Alfredo Bazoli, il capogruppo dem in Commissione giustizia è infatti relatore del disegno di legge sul suicidio assistito insieme al pentastellato Nicola Provenza.

Bazoli parla subito della decisione della Corte costituzionale: «Mi aspettavo l’inammissibilità - dichiara in serata. Una tematica come questa non si presta ad essere tagliata con l’accetta». Venendo poi alla decisione di proseguire l’esame del disegno di legge in Parlamento torna per un momento sui tempi: «Giovedì si potrebbero prendere in esame alcuni emendamenti e forse qualche articolo. Ma poi ci sono altre scadenze, quindi l’esame del provvedimento proseguirà a marzo quando credo che si arriverà anche ad un voto della Camera dei Deputati».

Bazoli, può contare sul pieno sostegno del segretario Pd, Enrico Letta che ieri appresa la notizia della decisione della Consulta al quesito referendario si è affrettato a ricordare che «la bocciatura da parte della Corte costituzionale del referendum sull’eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa». Bazoli torna a ribadire quanto espresso al Giornale di Brescia qualche mese fa, alla vigilia dell’approdo in aula del disegno di legge. «Il testo che presentiamo è molto equilibrato e sono convinto che serva una disciplina organica perché in questo momento dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla vicenda di dj Fabo la scelta viene lasciata ai singoli giudici che possono decidere sulla sorte dei vari Mario che presentano richiesta sul suicidio assistito. Il compito del Parlamento è fare una legge attenendosi alle indicazioni della Consulta».

Bazoli è consapevole delle critiche: «Per qualcuno il testo che presentiamo alla Camera è troppo stretto e per altri è troppo permissivo. Bisogna essere consci del fatto che si tratta di una mediazione con tutte le forze politiche. Anzi spero che il clima di collaborazione mostrato da tutti i partiti rimanga tale anche nei prossimi mesi». Ma è chiaro che dopo la decisione della Consulta c’è chi auspica dentro e fuori il Parlamento uno stop anche alla legge Bazoli.

A cominciare dalla senatrice di, Paola Binetti: «La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull’omicidio del consenziente. Esprimo estrema soddisfazione. È passata la nostra linea: sulla vita non si vota. Mi auguro adesso che la Camera agisca coerentemente con le decisioni prese dalla Corte». Mentre Jacopo Coghe, presidente del Comitato «No all’Eutanasia Legale sostiene: «È stata sventata una deriva mortifera ma incombono ancora spinte eutanasiche che il Parlamento è chiamato a scongiurare. Dalla Camera ci aspettiamo una risposta importante che investa sulle cure palliative e aiuti i sofferenti a vivere con dignità, e non a farsi ammazzare».

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