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Dj Fabo, la Procura di Milano: «Assolvete Marco Cappato»

Chiesta l'assoluzione di Cappato «perché il fatto non sussiste»: il radicale imputato per aver accompagnato dj Fabo in Svizzera dove morì
Dj Fabo
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La Procura di Milano ha chiesto l'assoluzione di Marco Cappato «perché il fatto non sussiste». Il radicale è imputato a Milano per aiuto al suicidio in relazione alla vicenda di Dj Fabo. Il pm Tiziana Siciliano insieme alla collega Sara Arduini hanno chiesto in subordine alla corte d'assise di eccepire l'illegittimità costituzionale dell'articolo 580 del codice penale quello sull'aiuto al suicidio.

Il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Sara Arduini, nel caso in cui la Corte d'Assise non accogliesse la richiesta di assoluzione per Marco Cappato (imputato per aiuto al suicidio per aver accompagnato dj Fabo in Svizzera per mettere in pratica la sua scelta di morire), hanno chiesto la trasmissione degli atti in Procura in vista dell'apertura di una indagine nei confronti di tutti coloro che in qualche modo hanno dato un supporto all'uomo, comprese madre e fidanzata. In questi termini i pm hanno terminato la loro requisitoria, accolta da un applauso del pubblico.

«Il signor Cappato - ha affermato Tiziana Siciliano - è imputato per aver agevolato qualcuno nell'esercizio di un suo diritto. Non il diritto al suicidio, bensì il diritto alla dignità» che esiste e trova riscontro non solo nelle norme nazionali ma anche in quelle sovranazionali come, innanzitutto, le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Al tema del fine vita, con riferimento proprio alla vicenda di dj Fabo, è stata dedicata una delle ultime puntate di Messi a Fuoco, la trasmissione di approfondimento di Teletutto. Tra gli interventi quello del bresciano Paolo Marchioni che da 13 anni lotta contro la Sla che ha offerto una testimonianza di segno radicalmente opposto rispetto alla scelta che fu di Dj Fabo.

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