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Eutanasia, giustizia, cannabis: la Consulta decide sui referendum

Tra stasera e domani la Corte Costituzionale valuterà l'ammissibilità degli otto quesiti referendari
La sede della Corte Costituzionale - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
La sede della Corte Costituzionale - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
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Otto quesiti, di cui sei sulla giustizia, promossi dai Radicali e dalla Lega e da nove Consigli regionali, e altri due per l'eutanasia e per la cannabis legali. Sono i referendum da oggi all'esame della Corte costituzionale.

Salvo sorprese che potrebbero arrivare nella serata di oggi, la decisione dovrebbe arrivare domani. E se la Consulta si pronunciasse per l'ammissibilità , il voto si terrà in primavera, probabilmente ad aprile.

Eutanasia

L'obiettivo è depenalizzare l'omicidio del consenziente, punito dall'articolo 579 del codice penale con la reclusione da 6 a 15 anni. Con alcune eccezioni: resta un reato se si tratta di un minore e in questo caso si applicano le pene previste per l'omicidio.

Cannabis

Si chiede di cancellare le pene per chi coltiva cannabis (carcere da 2 a 6 anni e multa da 26mila a 260mila euro) e la sanzione amministrativa della sospensione della patente.

Legge Severino

Abolire l'intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge, è la richiesta di Lega e Radicali. Il che significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati. E soprattutto l'articolo 11, che prevede per gli amministratori locali la sospensione, dopo la condanna di primo grado per alcuni reati.

Custodia cautelare

Cancellando una parte dell'articolo 274 del codice penale, si vuole ridurre l'ambito dei reati per i quali è consentita l'applicazione delle misure cautelari e in particolare della carcerazione preventiva: via il finanziamento illecito ai partiti e via i reati puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni, a meno che non ricorra il pericolo di fuga dell'indagato o di inquinamento delle prove.

Separazione delle carriere dei magistrati

Non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pm e viceversa nella carriera di un magistrato è lo scopo del  referendum. Oggi sono possibili 4 passaggi, che diverranno due con la riforma.

Consigli giudiziari

Consentire il voto degli avvocati che siedono nei Consigli giudiziari anche sulle valutazioni di professionalità dei magistrati, è lo scopo dei referendari. Lo prevede già la riforma del processo penale della ministra Cartabia, ma solo se il Consiglio dell'Ordine abbia segnalato comportamenti scorretti da parte del magistrato che si deve valutare.

Responsabilità civile diretta dei magistrati

Cancellando parte delle norme attuali si vuole introdurre la responsabilità civile diretta dei magistrati per gli errori giudiziari. Oggi è lo Stato che si risarcisce i cittadino che abbia subito un ingiusto danno e poi si rivale sul magistrato.

Elezioni dei componenti del Csm

Il quesito propone di cancellare la norma che stabilisce che ogni candidatura va sostenuta dalle firme di almeno 25 presentatori. L'obiettivo è arrivare a candidature individuali libere, già previste nella riforma Cartabia.

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