Logistica siderurgica, la filiera guarda a intermodalità, green e AI

Un modello integrato e a basso impatto per la logistica del comparto siderurgico lombardo. È questo l’obiettivo del progetto «Sviluppo sostenibile della filiera logistica in ambito siderurgico», che vede come capofila Arlenico, società del gruppo Feralpi con sede legale a Brescia e operativa a Lecco: l’iniziativa che coinvolge 15 partner industriali e tecnologici, compresa la stessa Feralpi Siderurgica, le bresciane Acciaierie di Calvisano e Caleotto (quest’ultima con sede operativa a Lecco, entrambe in orbita Feralpi), Lavorazioni Metallurgiche, Trailer, Autotrasporti Benedetti Rossano, Gulliver e Railfer ed E-Gap.
In Lombardia, dove oltre il 90% delle movimentazioni delle merci avviene su gomma, con conseguenze rilevanti su congestione stradale, emissioni e inefficienze sistemiche.
L’intervento
L’intervento, che annovera come animatore la società di finanza agevolata Ibs Consulting, mira perciò a ridisegnare il trasporto dell’acciaio, privilegiando la ferrovia e sviluppando l’intermodalità. L’obiettivo è ridurre il trasporto su gomma all’ultimo miglio, valorizzando i 12 terminal ferroviari esistenti in regione.
Tra le azioni previste rientrano il revamping dei raccordi ferroviari negli impianti di Calvisano e Lecco, l’adozione di strumenti digitali avanzati per la gestione della supply chain, l’ottimizzazione dei flussi di ritorno e la tracciabilità real-time delle merci. Sul fronte energetico previsti investimenti in elettrolizzatori e per l’uso di idrogeno verde e biometano.
In digitale
Particolare attenzione è riservata alla creazione di un data space condiviso per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati logistici, integrando tecnologie come AI, blockchain e sistemi predittivi. In parallelo, viene attuato un programma di formazione mirata per il personale, finalizzato a consolidare le competenze digitali e a supportare la transizione tecnologica in chiave operativa.
Così facendo la filiera siderurgica (vale 10 miliardi di euro di fatturato, 18.000 imprese e 90.000 addetti in regione) si configura come un ecosistema industriale capace di integrare competenze nei settori energia, software, trasporti e finanza. L’adozione di un modello multimodale mira anche a rendere competitivi territori oggi marginalizzati per carenze infrastrutturali, potenziando l’export e l’accessibilità ai mercati.
Benefici
L’impatto atteso è duplice: ambientale e sociale. La riduzione dell’uso dei camion contribuirà a contenere le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico, in particolare nella pianura Padana. Parallelamente l’innovazione digitale «favorirà nuova occupazione, riqualificazione del personale e maggiore sicurezza, con effetti positivi sulla produttività e sulla qualità del lavoro». Il progetto si pone quindi come leva strategica per la competitività e la sostenibilità dell’intera filiera dell’acciaio, in linea con le priorità europee di transizione ecologica e trasformazione digitale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Tecnologia & Ambiente
Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.