Garda

Tubo fognario, applicato il maxi cerotto metallico

Finalmente è terminata la messa in sicurezza della condotta urtata lo scorso novembre dalla chiatta
I sub hanno lavorato in acqua nelle ultime due settimane
I sub hanno lavorato in acqua nelle ultime due settimane
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Il cerotto metallico è stato applicato alla condotta fognaria, che a sua volta è stata ancorata al fondale. Sono terminate ieri al porto del Casinò, dopo due settimane di lavoro in acqua da parte dei sub, le operazioni di messa in sicurezza del tubo delle fogne urtato nel novembre scorso da una chiatta affondata.

Nel punto in cui la tubatura in polietilene era stata sollecitata dall’impatto con il relitto sono state posizionate nove clampe in acciaio inox di un metro l’una. Si tratta di rinforzi realizzati su misura che servono a rendere più solida e a stabilizzare la condotta. La stessa, per 300 metri, è stata ancorata al fondale grazie a nuovi supporti, fissati a cinque corpi morti posizionati nelle acque antistanti il porticciolo.

Il progetto di definitiva messa in sicurezza della condotta è stato redatto dall’ing. Graziano Falappa, consulente del gestore del ciclo idrico Acque Bresciane, e messo in opera dagli operatori subacquei della ditta Carmar Sub di Ancona in collaborazione con i colleghi della Sub Work di Pergine, mentre il supporto logistico è stato fornito da Deep Exporers e Nautica Guini. L’intervento ha richiesto due settimane di lavoro, con cinque sub in acqua e tre operatori in superficie.

Ieri, con le ultime verifiche e i sopralluoghi dei tecnici di Acque Bresciane, la fine lavori. È l’atto conclusivo di una vicenda che ha tenuto banco per mesi sul Garda. Il «caso» era scoppiato il 26 novembre scorso, quando alcuni sub sportivi notarono il relitto di una chiatta finito contro una tubatura nella quale vengono pompati ogni giorno circa 4mila metri cubi di reflui fognari. Una situazione potenzialmente disastrosa: se il tubo avesse ceduto il danno ambientale sarebbe stato enorme. Il natante affondato era stato poi rimosso e recuperato, dopo alcuni tentativi falliti, l’8 marzo. Nei giorni successivi Acque Bresciane ha progettato la messa in sicurezza della condotta, attuata nelle ultime due settimane e, appunto, conclusa lunedì scorso.

 

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