Economia

Veicoli commerciali: nel Bresciano giù i diesel, ibridi a +2.128%

Ancora fermo al palo l'«elettrico» ma crollano le immatricolazioni dei mezzi diesel
Un furgone di nuova generazione - © www.giornaledibrescia.it
Un furgone di nuova generazione - © www.giornaledibrescia.it
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Le imprese bresciane investono sempre di più sulle consegne «green», fatte con furgoni elettrificati, soprattutto ad alimentazione ibrida «benzina più elettrico» o «diesel più elettrico».

La tendenza emerge chiaramente dagli ultimi numeri elaborati dall’area studi e statistiche di Anfia, l’Associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica con sede a Torino, che ha elaborato i dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ottenendo risultati al momento provvisori per l’incertezza introdotta nelle consegne dalla crisi dei micro chip.

Provvisori ma comunque evidenti, visto che per alla voce «alimentazione ibrida» si legge che a Brescia da gennaio a settembre del 2019 i veicoli commerciali venduti (fino a 3,5 tonnellate) erano stati 7 mentre nei primi nove mesi di quest’anno si è balzati a 149 (+2.128%). Nel 2020, stesso periodo, le immatricolazioni erano state 86. Più difficile, secondo l’indagine, lo scatto dell’elettrico «puro», ancora fermo al palo, passato dai 10 veicoli del 2019 ai 9 del 2021.

Allo stesso modo comunque si sta riducendo la quota di furgoni più inquinanti, i diesel, scesi dai 3.233 di due anni fa ai 3.080 dell’ultima rilevazione, in calo del 4,7%. Aumentano invece i benzina, saliti da 100 a 137, mentre calano i benzina più gpl e i benzina più metano, passati rispettivamente da 118 a 104 e da 93 a 61. Il mercato complessivo gennaio-settembre è stabile, a quota 3.540 furgoni, quando nell’ultimo anno a pieno ritmo si era arrivati a 3.561.

Il passaggio in atto verso l’elettrico ibrido è più evidente osservando i dati nazionali, pubblicati da Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri. In questo caso - in una platea di nuovi veicoli messi su strada arrivata a 122.882 nei primi nove mesi del 2021, contro i 121.235 del 2019 – le immatricolazioni degli ibridi sono schizzate a 6.812 unità contro i 163 del 2019, con una crescita percentuale a quattro cifre del 4.179%. Passo in avanti anche per gli elettrici, da 785 a 1.510 (+ 92%). Anche in questo caso l’alimentazione più inquinante dei diesel si conferma in calo, passata da 107.819 a 104.444 (- 3%). Scendono anche i benzina, da 5.365 a 4.073 (- 24%). Risultato altalenante per i mezzi commerciali alimentati a gas, con il gpl in salita del 18% (da 2.838 a 3.349) e il metano in ribasso del 36% (da 4.265 a 2.694).

Il passo di nuovo sostenuto del mercato - tornato come detto ai livelli del 2019 - rischia però in quest’ultima parte dell’anno di perdere colpi a causa della mancanza dei semiconduttori e di conseguenza dei micro-chip. Oggi il problema per chi vuole acquistare un furgone o un'auto e va in concessionaria, è sentirsi rispondere che per la consegna se ne parlerà fra qualche mese. I micro chip - a volte del valore di pochi dollari - sono diventati infatti indispensabili per i veicoli moderni e ancora di più per quelli elettrificati. Non per caso il più grande produttore mondiale, la Taiwan Semiconductor Manifacturing Co, pare abbia già annunciato un aumento dei prezzi dei propri prodotti tra il 10%, per quelli più sofisticati, fino al 20% per quelli di base, usati proprio nell’industria dell’auto.

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