Economia

Boom di auto elettriche e ibride a Brescia nel 2021

Secondo Anfia, nel primo semestre sono un terzo delle macchine vendute nella nostra città. L'auto che piace di più, però, è la Panda
Un'auto elettrica - © www.giornaledibrescia.it
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La crescita della sensibilità ecologica sta spingendo sempre di più all’acquisto di vetture elettriche o comunque ibride con alimentazione anche elettrica. A Brescia è un vero «boom», con crescita non a due ma addirittura a tre cifre percentuali. A mettere in evidenza la nuova tendenza «green» sono gli ultimi numeri di Anfia, l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica con sede a Torino. Lo studio di Anfia dice che a Brescia nei primi sei mesi del 2021 si sono vendute 15.906 automobili di cui ben 5.121 con un’alimentazione elettrica totale o parziale (ibrida), quindi il 32,1%.

Per capire meglio il balzo è utile sapere che nel primo semestre del 2019 si erano vendute 20.422 vetture e quelle elettriche (in toto o ibride) erano state 1.364, cioè il 6,6%, cinque volte di meno di quelle immatricolate nella prima parte di quest’anno. Delle 5.121 acquistate dall’1 gennaio al 30 giugno scorso 882 sono elettriche completamente (+521% sul 2019), 579 «Phev» (Plug-in Hybrid Electric Vehicle, +972% sul 2019), 3.080 «ibride benzina-elettrico» (+205%), 580 ibride diesel-elettrico (+260%).

Che si stesse preparando un passo epocale lo si è iniziato a capire l’anno scorso, quando nonostante il forte calo di immatricolazioni del primo semestre rispetto al 2019 (10.947 contro 20.422), le «elettriche» erano state 327 a fronte delle 142 dell’anno prima, le «Phev» 87 contro 54, le «ibride benzina-elettrico» 995 contro 1007, e le «ibride diesel-elettrico» 211 contro 161.

Come vanno gli altri combustibili

Come conseguenza scendono gli acquisti dei mezzi ad alimentazione tradizionale. Le benzina sono ancora la prima forza, ma perdono il 34,9%, passando dalle 9.817 del primo semestre 2019 alle 6.389 del primo 2021. Ancora peggio per i diesel, in discesa del 60,9%, da 7.238 a 2.830. Complessivamente il mercato dell’auto bresciano ha perso in 6 mesi il 22% rispetto al 2019, con 15.906 immatricolazioni a fronte di 20.422, ma ha guadagnato il 45% sul 2020, quando erano state 10.947. Il mese con più vendite è stato marzo con 3.057 mezzi, che è anche quello in cui le perdite sul 2019 sono state più limitate (-13,4). Quello più scarso è stato maggio con 2.458 e differenza negativa di 30 punti percentuali.

Le auto preferite dei bresciani

L’andamento del mercato è stato simile in tutta la Lombardia, dove il numero di auto messe in strada è arrivato a quota 139.364, in ribasso del 22,6% sulle 180.029 del 2019 e in risalita nel confronto con le 96.452 vendute l’anno scorso (+44,5%). L’auto che piace di più ai bresciani è la Panda della Fiat, che con 1.127 modelli venduti (nel 2019 erano stati 942) va oltre il doppio rispetto ai 458 della Cinquecento, sempre Fiat, la seconda della particolare graduatoria. Terzo posto per la Corsa della Opel, a quota 447, quarto per la C3 della Citroen con 421 e quinto per la Ypsilon Lancia con 407. Tra le macchine più prestigiose e costose sono state messe in strada anche 16 Ferrari, una Bentley, una Cadillac, quattro Lamborghini, una Lotus, 18 Maserati, 124 Porsche e una Rolls Royce.

Le immatricolazioni in Italia

A livello nazionale a giugno le immatricolazioni sono scese del 13,3% su giugno 2019. Nel I semestre si sono vendute 884.750 contro il milione 083mila di due anni fa. Come osservato dal presidente di Promotor, Gian Primo Quagliano, «le 198.434 autovetture mancanti valgono un fatturato di 3,69 miliardi di euro e un gettito Iva di 813 milioni. Proiettando il risultato dei primi 6 mesi sul 2021, emerge che il volume delle immatricolazioni potrebbe fermarsi a quota 1.566.000, con una perdita sul 2019 di 351.022 immatricolazioni e 6,53 miliardi di fatturato».

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