Le auto elettriche piacciono ma senza incentivi rallenta il boom

Il giro di boa per le auto elettriche potrebbe arrivare tra due anni. Ma intanto dalla Regione Lombardia fanno sapere che «ad ora le risorse per l’acquisto di autovetture a zero o bassissime emissioni sono esaurite». Dal 2023 in poi invece acquistare un’auto elettrica in Europa potrebbe essere più conveniente di un mezzo con motore termico.
Tutto dipende da una sola variabile: il prezzo delle batterie. Se continuerà a scendere, come previsto da diversi analisti, allora non ci sarà confronto: il prezzo delle auto elettriche sarà più conveniente e questo potrebbe incidere sulla loro diffusione.
Così in Europa. Mentre in Norvegia il punto di svolta è già stato superato con una quota di mercato dei veicoli elettrici che ha raggiunto il 54%, negli altri Paesi le quote sono ben più contenute e non superano al momento il 5% del totale. In Norvegia hanno agito postivamente le agevolazioni fiscali, ma non c’è dubbio che la strada intrapresa stia diventando irreversibile. Tanto da far dire appunto agli analisti che in Europa, tra il 2023 e il 2025 si raggiungerà il punto di svolta, con i veicoli elettrici che supereranno quelli dotati di motore termico. A fare la differenza restano i prezzi, legati agli incentivi e al prezzo delle batterie che secondo uno studio di Bloomberg nel 2023 si dovrebbe attestare a 100 dollari per kWh, mentre alla fine del decennio la cifra potrebbe toccare i 60 dollari.
Il mercato a Brescia. Nel 2020, nonostante la pandemia e la crisi derivata, pur nel calo delle imatricolazioni, in Lombardia sono state vendute 714.863 auto a benzina, 486.855 a gasolio, 208.515 ibride e 31.144 elettriche su un totale di 1.441.385 immatricolazioni. Una buona performance quindi di veicoli totalmente elettrici e ibridi plug-in (quelli con un doppio motore, termico ed elettrico, ricaricabili e con un minimo di autonomia esclusivamente in elettrico). Nei primi cinque mesi del 2021 a Brescia sono state vendute 492 auto ricaricabili tra privati e altre 232 alle società, per un totale di 724 veicoli. La sola vendita di auto ricaricabili ai privati - secondo uno studio di Anfia - pone la Leonessa quarta in Italia dopo Roma (6.111), Milano (1.213) e Torino (558). A livello di mercato le agevolazioni sulle immatricolazioni offerte da Bolzano, Trento e Aosta «drogano» i dati riferiti alle società, con le aziende che si occupano di noleggio che puntano ai benefici economici. Del resto il mercato del noleggio a lungo termine ha visto un incremento di richiesta di auto elettriche, ancorato al desiderio di un’automobile più ecosostenibile che ha investito anche i privati e titolari di partita iva che scelgono di noleggiare un’auto scaricandone i costi. Il nodo «noleggio». Secondo Confindustria nel corso dei primi 9 mesi del 2020, 2 auto elettriche su 5 noleggiate erano elettriche. Questo ha portato le società di noleggio a lungo termine ad aumentare il parco d’auto elettrico. I dati, infatti, confermano come nel settore del noleggio «long term» si siano immatricolate il 35% di auto elettriche e un 42% di auto ibride.
I privati e le partite iva apprezzano il noleggio a lungo termine a prescindere dagli incentivi nazionali e regionali perché non hanno problemi di svalutazione dell’auto, possono sospendere il pagamento della rata alla fine del contratto annuale o biennale, e non devono preoccuparsi se l’auto si guasta per un incidente, un difetto di fabbrica, oppure un incendio. In più va detto che viene offerta una deduzione del 100% della quota noleggio e detrazione del 100% dell’Iva per chi usa il veicolo come mezzo aziendale e quindi strumentale. Una deduzione del 40% in caso di uso promiscuo dell’auto o una deduzione dell’80% per gli agenti di commercio.
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