Economia

Il Gruppo Fgh torna a crescere, pesa il «nodo» risorse umane

Migliorano ricavi e Ebitda. Il rammarico di Giacomo Gnutti per la situazione del mercato del lavoro
Giacomo Gnutti
Giacomo Gnutti
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«Se oggi, con il nostro gruppo, possiamo guardare con prospettiva al futuro è solo grazie alla competenza e alle capacità professionali del management e dei tanti collaboratori e collaboratrici delle nostre aziende». Giacomo Gnutti, in una fase congiunturale piena di incertezze e di fronte agli ottimi risultati 2021 riportati dalla Franco Gnutti Holding (ricavi consolidati passati da 185 a 211 milioni, con un Ebitda di 13,2 milioni e un utile netto di 1,3 milioni), elogia «la flessibilità e la reattività» della sua squadra, mettendo peraltro in evidenza «il profondo lavoro svolto su organizzazione e processi aziendali durante i mesi di crisi pandemica».

Non a caso quest’anno è prevista un’ulteriore crescita dei per tutte le società del gruppo (i ricavi consolidati sono stimati per oltre 240 milioni), che tuttavia si trovano ad operare in condizioni «particolarmente delicate» per la crescita dei costi energetici.

Il mercato del lavoro

Il presidente e amministratore delegato di Fgh (2.537 addetti, con 9 dirigenti e oltre 200 giovani laureati) non nasconde, comunque, il suo rammarico per la costante difficoltà a reperire risorse umane. «La situazione - spiega l’imprenditore - è aggravata da contratti di lavoro superati, che non consentono retribuzioni coerenti al costo della vita sempre più elevato. Le nostre aziende, pur consapevoli e solidali per l’argomento non dispongono di leve per modificare tale contesto, poiché operano in settori a basso valore aggiunto in cui le tariffe, specie nel settore della vigilanza, sono prossime o anche inferiori allo stesso costo orario contrattuale. Siamo usciti dalle associazioni di categoria del settore da anni - ammette -, proprio perché non condividevamo la linea datoriale di differire nel tempo i rinnovi dei contratti, a scapito del reddito dei propri collaboratori e alimentando sempre più un mercato che operava a tariffe del tutto svilite. Nulla è cambiato e oggi siamo di nuovo in analoga situazione, con un Ccnl scaduto da sei anni e una negoziazione infinita che non riconosce nemmeno la dignità di un settore così a rischio e di responsabilità come quello della sicurezza».

Il punto

La Franco Gnutti Holding opera con diverse realtà in altrettanti settori: da quello della sicurezza privata con Fidelitas e le controllate La Ronda e Rondaservice (ricavi consolidati tornati ai livelli 2020, a quota 95 milioni con un Ebitda di 6 milioni), alla metallurgia con la Service metal company (vendite per 87,4 milioni ed Ebitda per 2,2 milioni) e fino al turismo con le Terme di Sirmione e la controllata Golf Bogliaco (25 milioni di ricavi e un Ebitda di 5,6 milioni).

«Ormai - continua Gnutti -, la certezza di un posto continuativo in aziende in cui welfare e stato sociale sono attenzionati al massimo, non rappresenta più un fattore premiante per chi opera nella regolarità e nella compliance più assolute. Nel turismo invece - continua il presidente di Fgh - la concorrenza sleale viene dalle assunzioni totali o parziali con modalità anomale, in nero, spesso gradite in ogni caso da lavoratori che privilegiano il subito rispetto a quanto corrispondono le condizioni contrattuali, per ferie, orari di lavoro, tfr».

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