Cultura e organizzazione frenano il digitale ma a Brescia il mercato cresce

Il processo di digitalizzazione nel Bresciano continua ma ostacoli e criticità continuano a frenare lo sviluppo. Tanto le imprese erogatrici di servizi Ict quanto quelle utilizzatrici concordano nell’individuare tra i principali freni i fattori culturali e organizzativi, che restano determinanti nel limitare l’implementazione del digitale. A ciò si aggiungono, dal lato dell’offerta, l’impatto degli elevati costi energetici e le tensioni geopolitiche, elementi che alimentano incertezza e che, non a caso, coincidono con le preoccupazioni manifestate anche dalle imprese industriali, tradizionali clienti del comparto.
Ciò è emerso durante «Scenari Digitali-Sfide e prospettive per guidare il cambiamento e competere nel futuro», prima edizione dell’appuntamento sulla digital trasformation promosso dal settore Digitale di Confindustria Brescia in collaborazione con Anitec-Assinform, la principale associazione Italiana per l’Information and communication technology (Ict).
L’analisi
Nel corso del convegno in Sala Beretta all’interno della sede di Confindustria, è stata presentata l’analisi su offerta e domanda di servizi digitali, coinvolgendo 150 imprese con oltre 15mila addetti e 6,5 miliardi di ricavi.
Un ulteriore nodo critico, oltre a quelle enunciate in apertura, riguarda il mismatch sul fronte delle risorse umane: una realtà su due dichiara difficoltà nell’individuare competenze adeguate, con particolare riferimento allo sviluppo software, alla cybersecurity e all’analisi dei big data.
Se da un lato il mercato evidenzia complessità, dall’altro si delineano con chiarezza le aree prioritarie di investimento: ancora cybersecurity e intelligenza artificiale risultano al centro delle strategie future, con un’accelerazione significativa soprattutto tra le imprese di minori dimensioni, che nel recente passato avevano mostrato maggiore cautela. In questo scenario la filiera – composta da fornitori e clienti – continua a rappresentare il punto di riferimento nel percorso di digitalizzazione, mentre resta ancora marginale il coinvolgimento di attori esterni come università, centri di ricerca, Competence center e Digital Innovation Hub.
Crescita del mercato
Secondo i dati elaborati da NetConsulting cube, società attiva nell’analisi di mercato e nella consulenza Ict, il mercato digitale della provincia di Brescia ha registrato nel biennio 2023-2024 una crescita superiore alla media nazionale. Nel 2023 il tasso di incremento è stato del 2,8% e nel 2024 del 4%, per un valore complessivo che supera 1,4 miliardi di euro. Si tratta di una dinamica più vivace rispetto al mercato italiano, che si è fermato rispettivamente al +2,1% e al +3,6%, e sostanzialmente in linea con la Lombardia (+2,6% e +4,1%).
In termini di composizione, il segmento Business resta prevalente con un’incidenza del 59%, pari a 822,7 milioni di euro, pur evidenziando nel 2024 un rallentamento (+4,9% rispetto al +6% del 2023), in gran parte dovuto a una minore spinta del settore industriale. In controtendenza, il comparto Consumer ha invertito la rotta, tornando a crescere del 2,6% dopo il -1,3% del 2023 e raggiungendo i 578 milioni di euro, pari al 41% del mercato.
I driver principali sono rappresentati dagli investimenti legati al cloud, che con 141,5 milioni di euro segnano un incremento del 16,7%, dal mobile business, secondo per dimensioni con 100,8 milioni ma in crescita più contenuta, e dall’industria, che si conferma il settore trainante con 452,2 milioni di euro di spesa e un incremento del 4,1%, leggermente inferiore al ritmo del 2023.
La differenza con il contesto nazionale emerge in particolare nel comparto industriale: le previsioni per il 2025 indicano una crescita del 3,4% a fronte del +4% italiano, divario che tenderà ad ampliarsi negli anni successivi, fino a raggiungere nel 2028 il 3,4% contro il 4,1% previsto a livello nazionale. Una tendenza che conferma, da parte delle aziende bresciane, un atteggiamento più prudente negli investimenti digitali rispetto al resto del Paese.
Dichiarazioni
«È una fotografia che racconta un settore vivo, dinamico, ma frammentato: oltre 3.000 imprese, quasi 10.000 addetti, un’economia che vale più di 1 miliardo e 400 milioni di euro – ha dichiarato Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia –. Tuttavia, la dimensione media è ancora ridotta e le competenze — soprattutto su AI, cybersecurity e big data — restano una sfida aperta».
A detta di Mario Bonomi, vice presidente Confindustria Brescia con Delega a Innovazione e Sviluppo, «vogliamo costruire un vero e proprio network dell’innovazione, perché siamo convinti che solo attraverso un confronto continuo con tutto l’ecosistema – imprese, istituzioni, centri di ricerca, associazioni – possiamo portare sul territorio una narrazione e una progettualità serie, efficaci e credibili».
Chi c’era

Oltre a loro hanno preso parte all’incontro Ludovica Busnach, vice presidente di Anitec-Assinform con delega alle Digital Skills per la crescita d'impresa e l'inclusione, Giancarlo Capitani, presidente onorario NetConsulting cube. Davide Fedreghini, Area Comunicazione, Relazione con i media, Centro studi.
In chiusura le case history di tre realtà bresciane, con le testimonianze di Stefano Lancini, vice presidente settore Digitale Confindustria Brescia, Marco Bandini, chief operating officer di Slingofer e Paolo Chiari, amministratore delegato di Clarium.
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